domenica 25 febbraio 2007

Diario di un viaggio in Australia

Di Paola

17 Luglio 2006 – Sidney

Siamo atterrati a Sidney dopo 22 ore di volo e stranamente non sono sconvolta come sempre accade dopo lunghi viaggi… sicuramente sarà l’entusiasmo per questa avventura appena iniziata!

Sono da poco passate le 6 del mattino e la città è ancora addormentata.. ma né le strade deserte né il freddo ci scoraggiano dall’andare nella famosa baia. Incantevole! Ci fermiamo ad osservare L’opera House e L’Arbour Bridge. Dopo averle viste in così tanti video e foto stento quasi a credere di esserci di fronte!

Nel pomeriggio saliamo sulla simpatica monorotaia. Il biglietto per singola corsa costa 4,5 AUD mentre il giornaliero 9 AUD. Sarete invogliati come noi a prendere il secondo ma difficilmente lo utilizzerete visto che percorre in senso circolare solo un piccolo quartiere della città.

Fermata d’obbligo al Paddy’s Market dove vi consiglio di fare la maggior parte dei vs. acquisti… l’unica pecca è che è aperto solamente dal giovedì alla domenica. Il mercato al pian terreno è stracolmo di bancarelle di asiatici che vi venderanno (come sempre succede in tutto il mondo) esattamente le stesse cose dei negozi di tutta l’Australia ad un prezzo decisamente inferiore.. Ad esempio la classica felpa con scritta AUSTRALIA a 12 AUD (€ 7,2) mentre nei negozi la pagherete 29 AUD.. Magliette a 10 AUD invece che 24.
Io mi sono imbattuta in una simpatica venditrice che pur di farmi comprare un paio di occhiali me ne ha fatti provare una ventina mostrando ogni volta lo stessa faccia entusiasta per come mi stavano bene (mentre dietro di lei Sara e Dany scuotevano la testa con facce disgustate!!!). Ovviamente dopo aver ribassato il prezzo da 20 a 5 dollari ho ceduto alle lusinghe e ne ho preso un paio!

18 Luglio 2006 – Sidney (Taronga Zoo + Acquario)

Ottimisti per lo spiraglio di sole del mattino decidiamo di prendere il traghetto per il classico giro della baia con fermata al Taronga Zoo (AUD 45 totali). Ma subito dopo aver comprato i biglietti l’ottimismo ha lasciato spazio ad una sottile ma fitta pioggia.
Peccato! Quello spettacolo meritava di essere goduto con un bel cielo azzurro come sfondo…

Dopo qualche ora torniamo alla baia e decidiamo di trovare riparo dal freddo e dalla pioggia entrando a visitare il famosissimo acquario (l’entrata costa 27,50 AUD). Spettacolare il tunnel immerso nella vasca degli squali, anche se spero che questo rimanga l’incontro più ravvicinato che mai avrò con queste fantastiche creature.
Torniamo in albergo e come succederà spesso in questa prima settimana, Dany e Sara crollano dalla stanchezza e si riprenderanno solo dopo la loro oretta di sonno…

19 Luglio 2006 – Sidney (Blue Montains)

Ci alziamo presto per andare alle Blue Montains a pochi chilometri da Sidney.
Il treno Sidney/Katomba a/r costa 16,20 aud. Incredibile ma nonostante sia inverno e ci siano solo 15/20 gradi qui l’aria condizionata è al massimo e sarà ancora peggio nel viaggio di ritorno.. anche la testa mi si congelerà!
Arrivati a Katoomba potete farvi una bella camminata di mezz’ora verso l’ingresso delle Blue Montains oppure prendere il pulmino che in 10 minuti vi ci porta.
Noi all’andata abbiamo preferito camminare…
A causa del tempo, quello che doveva essere uno spettacolo naturale si è rivelato solamente una delusione…

Facciamo qualche foto alle Three sisters e ci affacciamo sulla balconata di Echo Point per vedere il panorama annebbiato. Chissà poi perché lo chiamano così; io ho provato a urlare ma di eco nemmeno l’ombra… ho solo rimediato le occhiate della gente che avevo intorno e le risate dei miei amici che spero non si siano vergognati troppo!

La sera seguiamo il consiglio della Lonley e andiamo a mangiare da “Pizza Mario”. Scelta azzeccatissima…

20 Luglio 2006 – Sidney

A causa del maltempo ci alziamo in tarda mattinata e dopo la classica cioccolata take away (ovviamente con i Marsh Mallows) decidiamo di fare il giro della città per fare un po’ di sano e ricostituente shopping!!!
Per chi volesse acquistare il Didgeridoo consigliamo un negozio fornitissimo in zona The Rocks (non ricordiamo il nome ma è in Gorge St.) Noi credendo di trovarne a decine di posti simili in centro Australia o lungo la costa non abbiamo comprato lì. Peccato! I prezzi sono tra i più bassi che abbiamo visto e la scelta è senza dubbio la più assortita!
La sera ci fermiamo a mangiare per la seconda volta da “Zia Pina”. I proprietari sono italiani trasferiti qui da parecchi anni… molto cordiali e allegri ci hanno riconosciuto appena entrati e quando succede ti senti po’ come a casa ;)

Prima di rientrare in albergo ripercorriamo per l’ultima volta le vie di Sidney e ci dirigiamo verso l’Arbour bridge… lo percorriamo per oltre la metà con lo sguardo sempre fisso verso la baia illuminata. Io e Sara ci facciamo prendere già dal senso di malinconia, tra poche ore lasceremo questa meravigliosa città!!! Meno traumatico per Dany che non vede l’ora di partire verso qualche posto di mare. ;)

21 luglio 2006 – Adelaide (Glenelg)

Alle 08:30 prendiamo il volo verso Adelaide... e dopo 1h e 40 di volo ci ritroviamo in una calma cittadina dai ritmi decisamente rallentati rispetto alla frenetica Sidney.
Sono uguali invece i semafori che emettono dei suoni identici ai missili dei videogiochi. Il verde per i pedoni qui rimane solo per pochissimi secondi e poi inizia a lampeggiare rosso. I primi giorni ci prendeva l’ansia! Insomma, stai pronto a scattare appena viene il verde e poi mentre attraversi pensi che non ce la farai mai a raggiungere l’altra parte in tempo … :D
Rispetto a Sidney qui c’è un fuso orario di mezz’ora indietro! Mai sentito parlare di un fuso di 30 minuti.. ma lungo il viaggio mi renderò conto che qui è una cosa abbastanza frequente.. giusto per disorientaci un po’ di + :)
Passeggiamo tranquillamente nelle vie centrali piene di negozi chiedendoci cosa fare per il resto della giornata fin quando incontriamo una signora di origini italiane che ci consiglia di prendere il bus gratuito (il 99C) fino a Victoria Square e di proseguire poi per Glenelg con il trenino.
Purtroppo il brutto tempo non ci da tregua nemmeno qui e come per le Blue Montains anche in questo caso il panorama che ci si presenta non è nulla di che…
E’ ancora presto per mangiare così decidiamo di fermarci a bere qualcosa al riparo dal vento freddo che si è alzato.

Sara e Dany optano per una cioccolata calda, io una camomilla… Ma mentre siamo seduti mi entrano tutti e due in stato comatoso e iniziano a straparlare e a ridere. Per lo sforzo perdono le poche forze che hanno, si spostano su dei divanetti e per poco non si addormentano li. Ma con che gente vado in giro???

Superata la crisi andiamo a mangiare spaghetti allo scoglio in un bellissimo ristorante vista mare (ma ormai è buio pesto e non si vede oltre il vetro… :) ).. e poi riprendiamo il trenino verso Adelaide.
Sarà che la cioccolata bevuta prima degli spaghetti al pesce gli ha rallentato la digestione (sarebbe strano il contrario) ma appena toccano i sedili si accasciano pronti a dormire!

22 Luglio 2006 – Kangaroo Island (Seal bay )

Partiamo per Kangaroo Island!
Ci sono due possibilità di raggiungerla (a meno che non abbiate già noleggiato la macchina lungo la costa):
1 - Pullman da Adelaide/Cape Jervis a/r AUD 40 a testa ( 2 ore e 15 minuti)
+ traghetto da Cape Jervis/Penneshaw a/r AUD 74 a testa (30 minuti)

2 - Con l'aereo della REGIONAL EXPRESS ci vogliono 35 minuti e costa a testa a/r AUD 126! Se optate per questa scelta ricordatevi che è uno dei pochi casi in cui è consentito imbarcare al massimo 15kg di bagaglio.

Arrivati sull’isola noleggiamo una macchina 4x4 consigliata visto lo stato delle strade.
Il kilometraggio è limitato a 100Km al giorno e il costo di quelli fatti in + è di 0,25 aud cad.
Noi ce la caveremo sforando di soli 48Km rispetto ai 300 previsti per i 3 giorni.
Per guidare qui è necessario avere la patente internazionale. La validità massima che ha è di 3 anni ma se la vostra patente italiana ha una data di scadenza più vicina si prenderà quella come riferimento. La mia scade a Novembre e sarebbe stato meglio rinnovarla prima di fare quella internazionale…

E’ la prima volta che guidiamo a sinistra ma il cambio automatico è decisamente di aiuto.. almeno a quanto mi dicono Sara e Dany visto che io mi farò scarrozzare sia qui che in centro Australia e prenderò in mano il volante solo nelle ultime due settimane sulla costa ;)

Tra frenate brusche (visti i freni super sensibili rispetto alle utilitarie a cui siamo abituati) e i tergicristalli messi per sbaglio al posto delle frecce per girare (qui le frecce sono a destra!), raggiungiamo il nostro bellissimo cottage. Tutto in legno caldo e accogliente, molto spazioso e con caminetto incluso… ci avremmo passato anche più dei tre giorni previsti.

Come primo giorno abbiamo deciso di fare l’escursione a Seal Bay per vedere i leoni marini. E’ possibile fare l’escursione solo accompagnati da una giuda ma non è richiesto numero minimo di partecipanti.
Ti accompagnano sulla spiaggia a pochi metri dai leoni marini e si dilungano in dettagliate spiegazioni. Un’abitudine di tutti gli australiani… mai sentito parlar tanto! Insomma di solito anche le guide dovrebbero respirare e prendersi qualche minuto di silenzio… beh qui non succede praticamente mai!
Il mio raffreddore, iniziato a Sidney è nel frattempo drasticamente peggiorato.. ma il lato positivo è che non sento minimamente l’odore dei leoni marini che sono a poca distanza.
A furia di starnutire avrò attaccato qualche germe anche a loro e avrò fatto iniziare un’epidemia sull’isola??? Speriamo di no… ma soprattutto spero di non attaccare l’influenza anche a Sara e Dany!!!
Prima di tornare al cottage ci fermiamo nell’unico negozietto dei paraggi a far spesa. Stasera spaghetti al tonno…
Prima di cena però crolliamo dal sonno e ci addormentiamo sul divano… proprio un bel quadretto.
In questo cottage così accogliente, sdraiata su questo divano comodo sotto la coperta mi piace persino aver la febbre…

23 Luglio 2006 – Kangaroo Island (Admiral Arch e Remarkable Rocks)

Cosa c’è di meglio che svegliarsi la mattina e prepararsi un buon Pan Cake in stile australiano?? Beh di meglio c’è prepararlo con la padella giusta!!! Sara è davvero entusiasta di questa colazione… almeno fino al momento in cui ci accorgiamo che non si riesce a staccare il pan cake dalla padella (ma darne in dotazione una antiaderente no?) e così dopo aver bruciato il primo lato del nostro pan cake riusciamo a staccarlo dalla pentola facendo una pressione notevole con la paletta… che però essendo in plastica si scioglie.. e così abbiamo fatto fuori anche quella.. :D
Fatto il rodaggio gli altri pan cake non escono poi male… e il profumino invitante ha anche fatto radunare tutto intorno al cottage tanti piccoli Wallaby (loro due continueranno a sostenere che si trattava di canguri… ma è solo un dettaglio).
Dopo un accurato book di foto con questi animali siamo pronti al giro dell’isola…

Spettacoli naturali sia L’admiral Arch (ambiente naturale di colonie di leoni marini) sia le Remarkable Rocks a strapiombo sull’oceano.
Ovviamente nonostante le numerose spiagge, la balneazione qui non è consentita per il rischio di attacchi di squali (ma ad essere sinceri, con sto freddo chi avrebbe voglia di tuffarsi?).

Anche oggi torniamo a casa presto.
Sconsigliamo a tutti di guidare al buio qui… la maggior parte degli animali esce infatti al tramonto e il rischio di investirli è davvero alto!
La sera optiamo per un toast veloce e scopriamo che il tostapane in dotazione non è il classico per i toast farciti ma semplicemente per tostare le singole fette di pane per colazione! Ma con un po’ di insistenza e pressandoli al massimo siamo riusciti a prepararci 3 squisiti toast appiattiti e bruciati! :)
Dopo cena, mentre stavo fumando, nella tranquillità della veranda immersa nel buio e nella vegetazione mi sono trovata a un metro di distanza due enormi occhi luccicanti… cavolo che spavento!!! Era un opossum ferito!
Qui è severamente vietato dar da mangiare a qualsiasi animale.. per cui ci limitiamo ad osservarlo fin quando non si allontana tra gli alberi.

24 Luglio 2006 – Adelaide

Durante il piccolo spostamento verso Kingscote (dove riprenderemo l’aereo per Adelaide) ci fermiamo in uno dei numerosi apicoltori dell’isola dove si vendono ovviamente tutti i prodotti ricavati.
Le api dell’isola discendono tutte da un alveare importato dalla Liguria a fine 1800… da allora è vietato introdurre nell’isola altre api… insomma è un paradosso ma finiamo per comprare in Australia miele prodotto da api italiane.

Nel pomeriggio ripartiamo per Adelaide… spesa veloce al supermercato e pernottiamo nel ns. appartamento.
Se state cercando sistemazioni intorno ai 25/30 € a testa vi consigliamo gli appartamenti.. il prezzo è identico a quello delle camere d’albergo e li affittano anche a singola notte. Di solito sono dotati di un grande open space con soggiorno e cucina.. per cui potrete risparmiare sulle cene ;) E in linea di massima potrete utilizzare lavatrice e asciugatore!

25 Luglio 2006 – Alice Springs

In mattina abbiamo il volo per Alice Springs. Praticamente è come arrivare in un paese diverso! Un viaggio nel viaggio…
Anche qui noleggiamo la macchina ma ci affidiamo all’Avis che a differenza della Hertz ci da il chilometraggio illimitato.. in queste immense distese di nulla non si può fare differentemente.

Alice Springs è una cittadina piacevole ma dove può bastare un solo pomeriggio di vagabondaggio.. Noi ci aspettavamo parecchi più negozi di arte aborigena… e invece nemmeno qui riusciamo a sbizzarrirci nello shopping.


La pecca è l’hotel (Desert Rose Inn) che ci sembrava tanto carino dal sito ma che in realtà ci ha deluso parecchio. La notte fa parecchio freddo e la ventola del riscaldamento è talmente rumorosa che è impossibile tenerla accesa tutta notte… così il mattino dopo ci alzeremo tutti congelati!!! Meno male che l’aspirina ha bloccato l’influenza… ma che sofferenza!

26 Luglio 2006 - Kings Canion

La meta di oggi è il Kings Canion… e per la felicità di Dany, io e Sara passeremo tutto il tempo in macchina a cantare a squarciagola :)
Ore passate a guidare in mezzo al bush (per me uno dei più grandi simboli dell’Australia) su strade dritte e deserte asfaltate in mezzo al nulla.
Tutt’intorno solo distese interminabili di sabbia rossa e piccoli cespugli che sembrano sempre sul punti di andare a fuoco…. E un’indescrivibile sensazione di tranquillità a benessere.
Quando tornerò in Italia, nei miei giorni no, è lì che volerò con la fantasia cercando di trovare quella sensazione di equilibrio, quando sai che hai già tutto quello di cui hai bisogno.
La stessa sensazione che ho qui ora, in questa macchina, durante gli spostamenti per l’Australia, quando non hai fretta di raggiungere la meta perché sei già appagata dal viaggio stesso e quando ti guardi a fianco e ti accorgi che si condividendo quel momento magico con i migliori compagni che potevi scegliere.
Ma prima di finire su toni patetici e malinconici torno al racconto… ;)

Ogni tanto dal nulla compaiono delle piccole oasi ristoro attrezzate con un tavolo, una panchina, l’immancabile barbecue e nulla di più.
Qui il barbie è proprio un’istituzione e non manca nemmeno nei parchi o a lato delle piscine degli alberghi! Ci si può anche abbrustolire semplicemente il pane o una pannocchia. Ma più che la comodità di cucinare ovunque, rappresenta uno stile di vita. Si, insomma, un pretesto per stare in compagnia all’aria aperta.
Giunti al Kings canion percorriamo un piccolo tragitto a piedi…
Adoro queste rocce rosse e levigate talmente tanto dal vento da essere completamente lisce… anche se per questa mia fobia verrò presa in giro per il resto della vacanza!
Il tramonto decidiamo di vederlo dal punto panoramico posto poco fuori del resort dove pernotteremo..

27 Luglio 2006 – Ayers Rock (Monti Olgas)

Ci mettiamo nuovamente in macchina per arrivare ad Ayers Rock… ancora una volta circondati solo dal Bush e dalle sue varie sfumature di colore.
L’unico amarezza la danno i numerosi corpi di canguri a lato delle strade. Li abbiamo incrociati sempre durante tutti i tragitti in macchina, qui ma anche a Kangaroo Island e sulla costa). Noi fortunatamente non avendo mai guidato dopo il tramonto non abbiamo corso il rischio di investirli…

Arrivati al resort decidiamo di andare prima a visitare i Monti Olgas per poter dedicare l’intera giornata di domani a Uluru… che in lingua aborigena si legge con l’accento sull’ultima U… strano no?
L’entrata al Parco è di 25 aud ed è valida per tre giorni.
Noi decidiamo di percorrere il sentiero più breve dei due proposti.. Il Walpa Gorge Walk.. più o meno un’oretta tra andata e ritorno e ci fermiamo nella parte centrale circondata da queste rocce tondeggianti ad ammirare lo spettacolo.
Tornate in albergo Dany decide di sfruttare la bella piscina del resort mentre noi ci rilassiamo in camera!

28 Luglio 2006 – Ayers Rock

Ci siamo svegliati troppo tardi! E così non abbiamo fatto in tempo a vedere l’alba. Domani punteremo la sveglia prestissimo… non possiamo andar via senza gustarci questo spettacolo!!!
Decidiamo quindi di visitare l’Ayers Rock.

Mi ero chiesta parecchie volte se scalare Uluru contro il desiderio degli aborigeni ne valesse la pena.. ma appena mi son trovata di fronte il sentiero irto e senza protezioni ogni dubbi è svanito.. Viva la sincerità! Inoltre l’accesso era negato a causa del forte vento.

Optiamo per il percorso più lungo intorno al monolite. Più o meno 10 Km!
Ma come si fa ad essere arrivati fin qui e non volerne vedere ogni sfaccettatura?
La camminata è durata qualche ora (almeno 3H).. e ve la consiglio.
Tornati al punto di partenza e dopo un po’ di relax su una panchina ci siamo diretti al centro di cultura aborigena (di solito consigliano di visitarlo prima…). Per me è abbastanza deludente; dovrebbero introdurre al pensiero e alla filosofia degli aborigeni.. peccato che tutto è proiettato su video e di aborigeni in carne ed ossa nemmeno l’ombra. Per cui è una tappa che volendo si può tranquillamente saltare.
L’escursione al momento è finita… ritorneremo in serata per vedere il tramonto.

29 Luglio 2006 – Brisbane

Ingiustamente i miei compagni di viaggio decidono per gli orari di sveglia differenziati in base alla velocità nel prepararsi… e così mi tocca la sveglia alle 5:30 … venti minuti dopo sarà il turno di Sara mentre al fortunato Dany sarà concesso il risveglio alle 6:00!
Tutta sta fatica per scoprire che l’alba oggi era alle 7:00!!!!! Cavolo ci siamo congelati la fuori!!!
Nemmeno la coperta portata da Dany per ripararci un po’ di più è servita (una delle poche carinerie che ha fatto.. però gliela riconosco! ;) )
Dopo 40 minuti di gelo ha iniziato a radunarsi una piccola folla di spettatori (molto meno bardati di noi e molto meno infreddoliti… ma insomma come cavolo fanno?).
La ns. alzataccia non viene ricompensata… i colori del cielo non sfumano dei meravigliosi colori che ci aspettiamo e che siamo certi ci siano nelle giornate di cielo sereno..
Torniamo a sdraiarci un po’ prima di avviarci verso l’aeroporto per il volo di connessione con Alice Springs e il successivo verso Brisbane.
Io ero preoccupata all’idea che in questo primo piccolo volo ci fosse un bagaglio consentito di pochi chili… ma fortunatamente scopriamo che in tutti i voli australiani i massimali sono davvero altissimi rispetto ai canoni europei. 32Kg per il bagaglio e 7 per quello a mano. Stupendo!

Nel primo pomeriggio arriviamo a Brisbane e ritiriamo la macchina noleggiata dall’Italia con la Hertz. Visti i 17 giorni di noleggio previsti, preferiamo pagare il costo dell’assicurazione aggiuntiva (senza di questa ogni minima botta alla carrozzeria sarebbe stata addebitata per 2500AUD indipendentemente dall’entità del danno.)
Da oggi in poi non abbiamo più camere d’albergo prenotate dall’Italia… e così ci mettiamo a girare per tutta la città alla ricerca di un hotel. Ma quello che a noi sembrava banale (nei viaggi precedenti raramente avevamo prenotazioni per il dormire e mai avuto difficoltà nel trovarli in loco) si è rivelato un grosso problema. In città c’è un grande evento calcistico e tutte le strutture di Brisbane sono NO VACANCY!
Dopo ore di Sali e scendi dalla macchina e nonostante l’aiuto della simpatica signora dell’Annie’s Shandon Inn (B&B molto caratteristico che vi consigliamo) siamo a pezzi e un po’ pessimisti su da farsi.
Iniziamo a telefonare agli alberghi indicati sulle guide… e ci cade l’occhio su un Motel che la Lonley descrive particolarmente bene. Il problema è che è a Surfers Paradise.. che sembra lontano. Ma rassicurata da Dany che in tono sicuro sostiene che è a soli 20 km di distanza prenotiamo li.
La verità è che ci spariamo più di 70 km di macchina verso sud (il ns. itinerario era a nord verso Cairns) e che ci ritroviamo in un postaggio sporco e per niente accogliente (La Lonley questa volta ha sbagliato di brutto!)
Ma almeno abbiamo girato un po’ per le vie principali di Surfers Paradise che è riconosciuta come la capitale del divertimento del Queensland (non che sia il nostro tipo di meta ma per una notte va bene così).
Fortunatamente tornati nel motel la stanchezza si fa sentire e ci addormentiamo subito.

30 Luglio 2006 – Lone Pine koala Sanctuary e Hervey Bay

Sara ha sentito parlare di un bellissimo parco naturale vicino a Brisbane (dove eravamo ieri) che sembra davvero valer la pena di essere visto.. il LONE PINE KOALA SANCTUARY.
Dopo aver prenotato già le due notti successive in un B&B possiamo permetterci di stare a zonzo tranquillamente e così ripercorriamo le strade della sera prima e dopo più di due ore (non riuscivamo a trovare la strada giusta) arriviamo alla ns. meta.
Spettacolare! Il parco è enorme e da la possibilità di stare a stretto contatto con i canguri che ci saltellano tutto intorno.. o meglio più che saltare camminano affaticati! Ai turisti è permesso dar loro da mangiare (ovviamente il mangime è apposta per loro e venduto all’interno del parco) e così questi animali se ne stanno tranquilli a mangiare e dormire tutto il giorno…

Io e Sara paghiamo lo sproposito di 15 AUD per farci fare la foto con in braccio il Koala. La foto la paghi cara ma è possibile scattare quante foto si vuole anche con la propria macchina. Io tra l’altro perdo il biglietto prepagato… e quasi rischio di non riuscire a farmela fare… sempre la solita! :)

Vediamo per la prima volta l’animale preferito del Dany: il Wombat.
A dire il vero a noi fa un po’ impressione… è un marsupiale come Koala e canguri ma non ci sembra sia così dolce. Mah i gusti!
Ci dispiace non poter vedere il Diavolo della Tasmania che ci dicono sia morto .. che sfiga! :§
Ma io voglio vedere il vero e unico Red Kangaroo… è lui il re dei marsupiali!
Quindi faccio rifare da capo il giro del parco per poterlo vedere e anche stavolta mi va male! Il Red Kangaroo che è tenuto separato da una gabbia dal resto dei piccoli canguri di cui parlavo prima, se ne sta in panciolle e non ne vuole sapere di alzarsi in piedi per farsi rimirare nella sua stazza da culturista… non ci da proprio soddisfazioni!!!!! Pazienza… ormai dobbiamo andarcene.
Ci aspettano parecchi chilometri prima di arrivare a Hervey Bay.

La cittadina è tranquilla e graziosa… ma è vedendo il B&B prenotato che rimaniamo a bocca aperta. Credo sia il posto migliore dove abbiamo pernottato. Gestito tra l’altro da una coppia riservata e molto molto gentile che ci ha fatto sentire immediatamente come a casa. E che spettacolo di casa! Un po’ quelle dei sogni… con ogni dettaglio curato. Il posto si chiama Bay B&B (anche questo consigliato dalla Lonley).

31 Luglio 2006 – Fraser Island

Tramite il B&B abbiamo prenotato l’escursione di oggi a Fraser Island.
Il bus ci viene a prendere proprio davanti casa verso le 8:00 del mattino per accompagnarci al porto.
Ne troveremo un altro, questa volta 4WD, appena sbarcheremo a Fraser Island.
Sull’’isola non esistono strade asfaltate e il sentiero è praticamente inghiottito dai rami dei rigogliosi alberi che formano la foresta pluviale. A stento passiamo con il pullman e quando incontriamo nell’altro senso di marcia delle jeep, quest’ultime sono costrette a infilarsi di traverso tra un tronco e l’altro per cederci il passo.
Durante tutto il percorso la ns. zelante guida si dilunga in dettagliate spiegazioni di tutto ciò che ci circonda… (siamo solo alle prime ore di escursione e questa cosa non ci sembrava poi male… ).
La parte più bella del tragitto in pullman sarà però lungo la spiaggia orientale... particolare anche per il fatto che non ero mai andata con un mezzo 4WD sulla sabbia. …
Il mare è stupendo ma non balneabile a causa degli squali…

Il primo stop (che ci dicono sarà di 15 minuti) è accanto al relitto della nave Maheno e a pochi metri dalle rocce fatte di sabbia… davvero particolari.

La seconda sosta sarà invece di 40 minuti in prossimità di Eli Creek, un torrente di acqua dolce che arriva fino alla spiaggia. Ma come si fa in così poco tempo a riuscire a sdraiarsi un po’ per rilassarsi?
In men che non si dica siamo quindi ancora sul pullman a ripercorrere il sentiero immerso nella foresta… e la guida continua a parlare e parlare senza sosta… ma quando respira?? A noi sta venendo il mal di testa.. e poi che avrà ancora da dire? Queste cose ce le ha spiegate durante il viaggio di andata… va bene essere solerti nel proprio lavoro.. ma a noi sembra esagerato.
Dopo una breve sosta per la merenda ripartiamo verso il porticciolo e in fase di saluti tutti applaudiranno la guida ( noi pensiamo che l’applauso è dovuto al fatto che finalmente non sentiremo più la sua voce… ;))
In definitiva, Fraiser Island merita di essere vista se avete una o due giornate da dedicarci ma nel caso in cui sceglieste di farla con tour organizzato di 1gg come il ns. preparatevi a spendere 80€ a testa per passare quasi tutti il tempo in bus e ad avere minuti contati per godervi le bellezze del posto.

La sera siamo alla ricerca di un internet point per poter prenotare le due notti successive a Heron Island. L’unico resort dell’isola costa 212,00aud a notte a testa mentre il traghetto 100aud a tratta… totale quindi per due notti più trasferimento 624Aud a testa ( 376,00 € )

1 Agosto 2006 – Heron Island

Visti i km da fare per non perdere il traghetto prenotato, stamattina non solo ci tocca la levataccia ma anche la rinuncia alla splendida colazione che ci avrebbe preparato la ns. padrona di casa…
Pazienza.. finalmente inizieremo a goderci un po’ di mare!!!!
Arriviamo a Gladston con un’oretta di anticipo rispetto al traghetto..

Heron Island è davvero splendida… mare cristallino, squaletti piccoli e innocui che nuotano a riva (ma di cui io ho paura uguale :) ) e spiagge bianchissime che a causa della bassa marea lasciano scoperta parte della barriera corallina.
Finalmente due giorni di vero relax!!!

2 Agosto 2006 - Heron Island

Ecco forse non sono proprio due i giorni di relax.. visto che stamattina finiamo, su prezioso consiglio di Dany, a Shark Bay… che è stupenda ma qui tira un vento simil bora che per una freddolosa come me equivale a una tragedia.
Insomma, mentre Sara se ne sta a riva con i piedi a mollo (e la pelle d’oca) e il Dany si tuffa per farsi un bagnetto, io me ne sto sull’asciugamano coperta con tutto quello che riesco a tirar fuori dal borsone. Questo non è rilassante!!! ;)
Decidiamo quindi, un po’ per il mio benessere e un po’ per non sentirmi lamentare per il resto della giornata, di spostarci nella spiaggetta a fianco e…. miracolo! Sembra di essere su un’altra isola. Niente vento e un bellissimo sole che mi scalda pian piano le ossa. Ora si che si ragiona!

La sera mega buffet al resort. Proviamo un po’ di tutto, dalla carne di canguro al pesce crudo… e come sempre si riempie più del dovuto il piatto per poi sprecare un sacco di roba che non ci piace!
Per non tornare subito in camera decidiamo di fare una partita a biliardo. Gli australiani sembrano tutti esperti in questo gioco mentre io, non avendo mai preso in mano la stecca, cerco solo di mirare la palla.
Peccato che rischio quasi di cavare un occhio alla povera Sara che stava a lato del tavolo… ma io avevo avvisato di essere pericolosa.

3 Agosto 2006 – Rockhampton

Passiamo tutta la mattinata in spiaggia sperando che almeno per qualche ora le nuvole non arrivino a coprire il sole.
Dopo pranzo raggiungiamo l’imbarcazione e tornati a Gladston siamo pronti a partire verso Rockhampton.
Verso sera ci accorgiamo del grosso errore fatto nel seguire a occhi chiusi il consiglio della Lonley che descriveva il “Criterion Hotel” dove alloggiamo in questo modo: “Progettato come albergo esclusivo e costruito con materiali pregiati, il Criterion è più elegante do molti alberghi rinomati. Offre stanze ricche di atmosfera.”
Ma quale atmosfera??? La doccia piazzata a fianco del letto è circondata da moquette marcita a causa dell’acqua… e il materiale pregiato rischia di spezzarsi appena lo sfiori.. insomma per uscire sul balcone c’era la possibilità che ci rimanesse in mano la porta finestra!
Io e Sara usufruiamo del bagno del pub a pian terreno (profumato e pulito) per rinfrescarci un po’….

4 Agosto 2006 – Great Keppel

Non trovando un lavandino degno di questo nome dove lavarci i denti e avendo un po’ schifo del pessimo stato in cui sono tenuti i bagni in comune dell’hotel, io e Sara scendiamo anche oggi nei bagni del pub… tanto è presto ed è ancora vuoto :)
Oggi andremo a Great Keppel, dove pernotteremo per una notte.
Se ancora non l’avete letto da nessuna parte, è altamente sconsigliato andare su quest’isola con le classiche valige a rotelle stracolme e pesanti. Insomma come la mia! ;)
Si sbarca infatti direttamente in spiaggia dove già si fatica a camminare normalmente ma figuriamoci dovendo trasportare 20 kg di bagaglio ;)

Anche questa volta l’isola è uno spettacolo.. tutta circondata da spiagge bianche semidesertiche dove è possibile fare anche l’escursione sul cammello al tramonto.
Piccolo inconveniente sono gli uccelli… a dire il vero invadenti un po’ in tutta l’Australia ma che qui diventano addirittura degli del film di Hithcok!
Per pranzo prendiamo hamburger e patatine… e iniziamo a ritrovarci circondati da colorati pappagallini.. ma proprio mentre sto per addentare il mio hamburger mi accorgo che un uccello mi guarda in modo inquietante e senza lasciarmi tempo di reagire mi si fionda contro in tutta velocità e addenta lui prima di me il panino!
Esito un po’ prima di ricominciare a mangiare e nel frattempo il Dany, giusto per sdrammatizzare, prende l’hamburger e lo alza in alto. Ed ecco che lo stesso uccello torna a fiondarsi addosso a noi. Ma ora siamo preparati e ci sdraiamo d’istinto sulla panca schivandolo.
Dopo questo smetto di ridere e rinuncio volentieri al pranzo…

5 Agosto 2006 – Rockhampton

Oggi è l’ultimo giorno in compagnia del Dany… che ripartirà stasera col pullman per raggiungere Townsvill e imbarcarsi per il primo dei 4 voli che lo attendono. I momenti di malinconia che nei giorni scorsi iniziavano a crearsi oggi sembravo non passare più.
Trascorriamo tutta la giornata a Great Keppel e nel tardo pomeriggio torniamo a Rockhampton.
Questa volta ci siamo trovate un bellissimo hotel: il “Motel 98”. Spettacolo! Peccato non averlo prenotato anche due giorni fa!
Assistere ai preparativi della partenza di Dany è davvero brutto… ma lui continua a dire di non fare facce tristi e che mica va in guerra… per cui camuffiamo un po’ lo stato d’animo e aspettiamo per poterlo accompagnare alla stazione dei pullman…
Credo che in poki abbiano avuto un saluto di addio come il nostro, degno dei migliori film… con tanto di scenata di Sara che gli si aggrappa alla gamba per non farlo andar via e poi lo sventolio di fazzoletti per salutarlo mentre il pullman pian piano si allontana!
Ma quando il bus gira l’angolo e lui non ci vede più posso fare quello che sapevo gli avrebbe dato fastidio.. ovvero… piangere :)
Sara già se lo aspettava .. sono proprio prevedibile.. o forse mi conosce troppo bene ;)

Si è fatta ora di cena e proviamo ad andare a mangiare all’Ascot Hotel dove sappiano che fanno dell’ottima carne che puoi cuocere a tuo piacimento su pietra ollare.
Quando finalmente ci servono, ci ritroviamo davanti più di mezzo chilo di carne a testa! Da star male per la quantità ma che buona!!!! ;)

6 Agosto 2006 – Arlie Beach

Oggi ci aspetta la prima lunga traversata per avvicinarci a Cairns dove finirà il ns. viaggio.
Il tratto è da Rockhampton ad Arlie Beach .
Arriviamo nel primo pomeriggio in una splendida cittadina sul lungo mare piena zeppa di deliziosi negozi… ci si illuminano gli occhi!
Prima di iniziare a far spese ci fermiamo in un’agenzia viaggi per prenotare l’escursione a Whitsanday per i prossimi due giorni.
Il ragazzo che ci lavora è un tipo alquanto buffo che a causa della troppa gente che arriva, entra in panico al punto di rispondere al telefono, mettere in attesa la persona e dimenticarsene! Mittico il nostro Mr Bean! :)
Ora finita la parte pratica ci armiamo di entusiasmo e carta di credito ed entriamo in tutti i negozi della lunga via centrale… ma nulla! Niente di caratteristico o simpatico o che vale la pena comprare come ricordo di questo fantastico viaggio… non è possibile! Ci arrendiamo all’evidenza solo dopo aver ripercorso la seconda volta la via e stanche morte torniamo in albergo e crolliamo addormentate dalle 17 alle 21 Nemmeno la sveglia puntata ci ha smosso dal letto prima!

Usciamo a mangiare e dopo aver preparato il borsone da portare a Whitsanday (lasceremo qui in hotel i bagagli pesanti) ci rimettiamo a letto.

7 Agosto 2006 - Whitsanday

Lasciamo la macchina in un parcheggio custodito di fronte al porto di Shute Harbour e ci imbarchiamo per Hamilton Island.

Dopo aver fatto il check-in in albergo, ci sdraiamo a prendere un po’ di sole. Purtroppo anche se la temperatura permette di stare in costume, nemmeno oggi riusciremo a entrare in acqua. L’oceano è davvero freddo e se consideriamo che qui è inverno e noi non abbiamo le mute è un’impresa davvero ardua!

Verso l’ora del tramonto, ci accorgiamo di essere circondate da tanti canguri che saltellano lungo tutta la spiaggia. Ci alziamo per fargli qualche foto e rimaniamo sorprese nel vedere che anche davanti alle camere dal resort è pieno.. insomma qui non hanno per nulla paura dell’uomo ed è bello poterli vedere ancora una volta così da vicino.

8 Agosto 2006 – Whiteheaven Beach

Oggi facciamo un’escursione organizzata su quella che è considerata la spiaggia più bella delle Whitsanday.. ovvero Whiteheaven Beach. Passiamo quasi tutta la giornata in barca per lo spostamento e per le tappe obbligate che ti fanno fare su altre isole. Ma lo spettacolo che ci si presenta compensa lo sbattimento!

Whiteheaven beach è una lunga lingua di spiaggia bianchissima e incontaminata ( l’isola non è abitata, non ci si può soggiornare e l’unico modo di vederla sono le escursioni organizzate come la ns.).
Insomma da raccontare c’è poco… solo sabbia, mare e il nulla… praticamente un paradiso :)
Oggi il cielo è per metà coperto da nuvoloni neri e per l’altra metà è di un azzurro limpido. Per cui facendo le foto da entrambe le direzioni sembra di essere contemporaneamente in due posti diversi..
Speriamo che il vento porti via i nuvoloni… sono davvero neri e segno di tempesta!

Verso sera ritorniamo al porto di Arlie Beach dove ci attende il primo contrattempo della vacanza. La macchina non parte più!
Anzi, non da proprio cenni di vita, nemmeno un piccolo brontolio del motore.
Ci accorgiamo di esserci dimenticate i documenti della Hertz nei bagagli lasciati in albergo… e di essere quindi anche senza numero di telefono da chiamare per l’assistenza.
Il custode del parcheggio cerca di rimetterla in moto attaccando i cavi alla batteria ma non ne concludiamo nulla. Cavolo, doveva succedere proprio ora che siamo rimaste da sole?
Decidiamo di prendere il pullman verso il paese (che dista 10Km) e di entrare in un ufficio Herzt a chiedere aiuto.
Ci dicono che ci manderanno qualcuno dell’assistenza ma che solo una di noi potrà salire con lui per tornare alla macchina.
Alla fine arriva una coppia di ragazzi su un furgoncino dall’apparenza molto tranquillizzante e così, mentre io vado con loro a vedere cos’è successo alla macchina, Sara torna all’albergo con i bagagli.
Conclusione: la macchina si mette subito in moto con i cavi per la batteria (il custode di prima si vede che non li sapeva usare!!!!) e ingenuamente chiedo preoccupata se la machina poteva lasciarci ancora a piedi… la risposta spontanea è stata: Se lasciate ancora i fanali accesi due giorni si!
Cavolo tutto questo per una piccola distrazione.. ma almeno si è sistemato tutto ;)

Anche oggi è finita… e ci sdraiamo distrutte a letto.
Mentre mi rilasso leggo tutti i depliant lasciati in camera e mi faccio incuriosire dalla pubblicità di un negozio specializzato nella realizzazione di Didgeridoo…
Gli unici modelli che ci erano piaciuti erano a Sidney… e deluse dal fatto che nemmeno in centro Australia ne avevamo trovati di belli avevamo deciso che nel viaggio di ritorno, durante le tante ore di attesa in aeroporto, saremmo tornate in centro a Sidney a comprarlo…
Domani mattina prima di ripartire ci dobbiamo per forza fermare a vedere se il negozio del volantino è davvero tanto fornito.

9 Agosto 2006 – Arlie Beach – Mission Beach

Alle 08:30 siamo già davanti al negozio in attesa che apra… e mentre sbirciamo dentro attaccate al vetro, leggiamo su un cartello che qui i Didgeridoo vengono dipinti in base alle richieste di ognuno raffigurando fino a un massimo di 5 soggetti a scelta che rispecchino le esperienze fatte durante il proprio viaggio… Questa cosa ci piace! Ma quando apre???
Mentre aspettiamo decidiamo di telefonare per poter prenotare la notte a Undara… deve essere un’esperienza unica, dormire immersi nella natura su i vagoni di uno storico treno dimesso e che è stato ristrutturato apposta per pernottarci. E poi ci piacerebbe pure visitare i famosi condotti lavici che si trovano nelle sue vicinanze.

Il negozio aprirà solamente alle 9:30 ma l’attesa sarà ricompensata. Il proprietario ci fa vedere una vasta scelta di legni che si trova dietro al negozio e ci aiuta a comporre il disegno in base alle ns preferenze… Alla fine ne comperiamo 4!
Chissà come usciranno… l’unica cosa brutta è che effettivamente i disegni li abbiamo visti sparpagliati sui modelli già pronti che c’erano nel negozio ma l’opera finita chissà come verrà.
Il costo varia parecchio in base a dimensione e tipo di disegno, cmq per un modello grande la cifra è di almeno 260€ compresa la spedizione in italia. (se invece volete solo un ricordo potete trovarne anche di + semplici in offerta a partire dai 60€ + spese di trasporto).

Prima di partire l’aborigeno che poi ce li dipingerà, ci da una mini lezione su come suonarli… e quante risate! Io e Sara non solo non riusciamo a emettere un suono che si avvicini lontanamente a quello originale ma finiamo completamente spompate per lo sforzo. E poi con tutta la cera intorno alle labbra sembra di essere dall’estetista per la ceretta! :D Dobbiamo proprio affinare la tecnica… ma quante risate!

Usciamo dal negozio che sono le 11 passate (ma la spesona richiedeva tempo) e saliamo in macchina pronte al lungo tragitto che ci aspetta per Undara (almeno 7 ore).
La sorpresa arriva quando, dopo 5 ore arriviamo a Ingham e fermandoci a chiedere informazioni sulla strada da seguire per Undara, scopriamo che quella che pensavamo di fare non è asfaltata e quindi non è percorribile con la ns. Corolla.
Per arrivare a Undara seguendo il percorso consigliato, di ore ne mancano 7!!!!! Cavolooooo!!!! Ora che si fa? Mica possiamo spararci 12 ore di fila di macchina guidando persino di notte!
Dobbiamo rinunciare e cercare lungo il tragitto verso Cairns qualche posto dove pernottare. Che delusione!!!!
Finiamo a Mission Beach… la prima cosa che ci lascia perplesse è il mare color caffelatte… dov’è finita l’acqua cristallina che abbiamo trovato su tutto il resto di costa??? Beh poco importa.. qui dobbiamo solo passarci la notte.

Siamo stanche morte e voglia di cercare una camera non ne abbiamo, per cui ci infiliamo nel primo posto che troviamo che è un ostello. Per 22 AUD a testa ci aggiudichiamo una cameretta piccola piccola che se non fosse per le pareti colorate di blu sarebbe uguale a una cella di Rebibbia! ;)

10 Agosto 2006 – Cairns

Ci svegliamo prestissimo (non che abbiamo dormito granchè a causa della paura per gli insetti) e partiamo subito verso Cairns. A me dopo un’oretta di macchina inizia a calar la palpebra e quindi ci fermiamo per una “salutare” colazione al Mc Donald’s Cafè. Muffin e cioccolata con Marsh Mallow! Se non ci è venuto l’acetone durante queste ferie non ci verrà più… ;)
Io però non riesco a riprendermi e così si mette alla Guida Sara… spero di riuscire ad aiutarla con le cartine per cercare gli hotel!!!!!
La ricerca si fa più difficile del previsto.. non riusciamo a trovare una camera libera da nessuna parte a causa di alcuni convegni che si stanno tenendo in città… e così dopo 2 ore di ricerca riusciamo a prenotare 2 notti in un posto e le restanti due che mancano alla fine della vacanza in un altro!
Nel pomeriggio facciamo un giretto per la città e Alleluia!!!! Abbiamo trovato il paradiso per lo shopping!!!!! Per oggi niente escursioni o mare… comperiamo senza sosta… e non ci sembra vero di avere sempre più borse piene tra le mani!
Finito di spendere soldi, crollo nuovamente per la stanchezza e così ritorniamo in hotel.

11 Agosto 2006 – Green Island

Oggi facciamo l’escursione a Green Island con tour organizzato di una giornata (38,00€ a testa che comprendono: traghetto, pranzo e a scelta un giro sulla barca con fondo trasparente per vedere la barriera oppure l’attrezzatura per fare snorkeling).
Lo “spettacolo” che ci sorbiamo in barca vi assicuro che è degno di un film ( Non so scegliere se comico o drammatico).
Dopo solo 30 minuti di navigazione (con mare calmo) scopriamo che, ad eccezione di una decina di persone, l’intera barca soffre di mal di mare. Ci guardiamo intorno e vediamo solo facce cadaveriche piegarsi a ripetizione verso i sacchetti per vomitare.
Noi allibite passiamo dallo stupore allo schifo vero e proprio, fino ad arrivare ad avere la risata isterica (ci immaginavamo la scena della giostra del film “Dennis” … avete presente?)
Insomma era assurdo! Un’intera barca in delirio con il mare calmo!

Finalmente sbarchiamo a Green Island… la barriera corallina qui è attaccata alla riva e dobbiamo per forza fare snorkeling!
Mancano due giorni alla partenza e non vogliamo tornare in Italia senza averla vista.! Alla Fantozzi cerchiamo di trovare il coraggio per immergerci nell’acqua gelida…. Una volta persa la sensibilità del polpaccio avanziamo per immergere tutta la gamba… e ora che siamo congelate per metà come si fa??? Non riusciamo nemmeno a bagnarci la pancia con le mani… figuriamoci!
Sara non so come riesci a immergersi e inizia, tremando, a farmi coraggio per entrare… io invece sono sul punto di tornare a sdraiarmi in spiaggia.
Facendola breve ci abbiamo messo 20 minuti per entrare in acqua, abbiamo visto un po’ di bei pesci ma causa congelamento dopo 15 minuti abbiamo rinunciato all’impresa.
Passiamo il resto del pomeriggio a prendere il sole e ci prepariamo a imbarcarci nuovamente per tornare a Cairns. Speriamo non ci siano le stesse scene di delirio dell’andata!!!!!!!!!

12 Agosto 2006 – Cairns

La tappa di oggi prevede Palm Cove a pochi chilometri da Cairns.
Appena arriviamo ci innamoriamo subito delle graziose casette lungo il viale alberato che costeggia il mare e dell’aria vacanziera che si respira qui. Purtroppo però c’è troppo vento e la spiaggia a quest’ora è microscopica (sicuramente nel pomeriggio il mare si ritirerà di decine di metri) e quindi non potendo goderci un po’ di sole come speravamo decidiamo di tornare a Cairns e passare la giornata in Laguna.

Per gli abitanti di Cairns dev’essere proprio un paradiso qui… l’immensa laguna è circondata da un grande parco e ci sia arriva semplicemente seguendo la strada principale della città verso il mare; attraversi una strada e ti sdrai dove vuoi! Ingresso libero e come sempre disponibilità di barbecue per cucinarti quel che vuoi quando vuoi! Perché non li adottano anche da noi questi sistemi?

13 Agosto 2006 – Cairns

Scrivere dell’ultimo giorno è quasi difficile quanto il primo… speravamo di prendere l’ultimo sole e ravvivare un po’ il colorito non ancora del tutto abbronzato.. ma il cielo è coperto e in attesa che si liberi un po’ ce la prendiamo comoda e alle 11:30 decidiamo di andare a mangiare…
La situazione però non migliora e anche se, armate di buona volontà, proviamo a sdraiarci in laguna, ogni 10 minuti siamo costrette ad alzarci per ripararci dalla pioggia che va e viene continuamente.
Dopo un po’, scoraggiate e infreddolite, ci arrendiamo all’evidenza e decidiamo di girare un po’ per negozi.
La sera ci spetta l’ardua impresa di riuscire a chiudere le valige!
In un tristissimo silenzio completiamo gli ultimi preparati e puntiamo la sveglia alle 3:30 del mattino.

14 Agosto 2006

Dopo aver lasciato la macchina all’ufficio Hetz e aver imbarcato i bagagli (che ci spediranno diretti a Malpensa) discutiamo su come organizzare l’ultimo giro a Sidney dove faremo un lungo scalo.
Almeno ci rimane ancora la gioia di rivedere l’Opera House e L’Arbour Bridge!!!!

Ma dopo aver passato il controllo al metal detector ci troviamo di fronte alla lunga fila per il timbro di uscita del passaporto… che strano.
Per sicurezza chiediamo e ci viene detto che, partendo da qui (voli internazionali) quello a Sidney viene considerato solo una connessione al volo successivo e che quindi impossibile uscire dall’aeroporto.
Che amarezza… in attesa di tornare a Sidney, dove avevamo visto uno stupendo boomerang da caccia dipinto in doth painting, non avevamo nemmeno considerato di acquistarne uno turistico. Come si fa a tornare da un viaggio in Australia senza boomerang? :(
Deluse e rassegnate lo comperiamo in aeroporto… dove non solo i prezzi sono più alti ma la scelta è scarsa e i modelli tutti rovinati.
Fortuna che non abbiamo aspettato a comprare anche il didgeridoo!

Sidney anche dall’alto è stupenda… la salutiamo dal finestrino dell’aereo sicure che prima o poi torneremo!



Girare l’Australia non è stato un semplice viaggio ma tanti messi insieme… posti, persone, climi contrastanti tra loro…

Ci porteremo sempre nel cuore le emozioni che ci ha regalato e sono sicura sarà così anche per voi!

Florida Orlando racconto di viaggio

Di Marco

Dopo le vicissitudini dello scorso agosto ci eravamo promessi di staccare un po' dalle vacanze in Usa, un po' per ricaricarci, un po' per evitare i casini provocati dal marasma turistico delle ferie, invece dopo 5 mesi dal nostro ultimo ontheroad la voglia di Usa si e' fatta sentire ed eccoci qua' a raccontare questa breve vacanza.
Siamo partiti da Milano il 2 febbraio, un volo tranquillo per le prime 4 ore poi una forte turbolenza ci ha accompagnato fino a Miami, facendoci ballare per oltre 5 ore. Sbrigate le formalita' d' ingresso ( oramai a Miami ci riconoscono ) abbiamo preso l' auto prenotata dall' Italia con la compagnia Enoleggioauto.it, un broker che offre dei prezzi veramente ottimi, una fullsize a 190 euro x 7 giorni assicurazione inclusa.
Ci siamo avviati verso Orlando proprio nell' ora di punta trovando molto traffico e code per uscire da Miami.
Alle 22 siamo arrivati all' hotel Ramada Inn Lakefront, due parole sulla sistemazione, prenotata con Venere.it grandi camere, stupenda vista sul lago e sui tooboga del Wet'N Wild connessione wireless gratuita.

Oggi abbiamo la spiacevole sorpresa di vedere che e' brutto tempo, una pioggerellina intermittente e un gran freddo, abbiamo deciso di andare ugualmente agli Universal Studios, ritirato il biglietto ai comodissimi terminal dell' Electronic Ticket dove ti vengono dopo aver inserito la carta di credito usata per la prenotazione stampati i biglietti validi 7 giorni che ti danno la possibilità di entrare a Universal Studios, Island of Adventure e Universal City Walk.
Il primo parco offre le seguenti attrattive, le abbiamo fatte tutte visto che le persone all' interno del parco erano veramente pochissime e le file erano inesistenti, meno che Jaws in quanto era chiuso per la manutenzione.
Shrek 4-DTM
Revenge of the MummySM
MEN IN BLACKTM Alien AttackTM
Terminator 2®:3D
Back To The Future The Ride®
E.T. Adventure®
Jimmy Neutron's Nicktoon BlastTM
Animal Actors On Location!SM
Jaws®
FEAR FACTOR LIVE
TWISTER...Ride It Out®
Earthquake®
Live Shows
Woody Woodpecker's Kidzone®

Questa mattina a colazione sulla CNN trasmettevano le ultime notizie sulla tromba d' aria abbattutasi su Lady Lake e guardando fuori il tempo non prometteva niente di bello.
In tarda mattinata visto che il cielo si apriva abbiamo deciso di andare ad Island of Adventure, anche oggi un freddo gelido ha tenuto lontano i turisti, era uno spettacolo camminare per il parco con pochissime persone.
Anche qua' abbiamo fatto le maggiori attrazioni, alcune molto belle, altre cosi cosi :
The Amazing Adventures of Spider-Man®
Incredible Hulk Coaster®
Doctor Doom's Fearfall®
Storm Force Accelatron®
NBC's iVillage Live
Popeye & Bluto's Bilge-Rat Barges®
Dudley Do-Right's Ripsaw Falls®
Jurassic Park River Adventure®
Pteranodon Flyers®
Dueling Dragons®
The Eighth Voyage of Sindbad®
Poseidon's Fury®
The Cat In The HatT
The High in the Sky Seuss Trolley Train RideT

Questa mattina e' apparso un pallido sole, abbiamo deciso di staccare un po' dai parchi e vivere una giornata all' aria aperta, ci siamo diretti verso la Sun,Space & Sea Coast praticamente nei dintorni di Cape Canaveral e TitusVille, veloce visita al Kennedy Space Center (l' avevamo gia' visto qualche anno fa') e poi via' verso Merritt Island Wildlife Refuge un oasi naturalistica molto bella peccato che il vento freddo ci abbia limitato molto.
In serata cena da Ponderosa stekhouse un ristorante dove con meno di 12 dollari mangi una bistecca da 12oz oltre a una vasta quantita' di cibo a buffet.
Oggi e' il turno delle altre due National Forest che avevamo programmato di visitare, finalmente e' uscito il sole e l' aria inizia a scaldarsi.
La prima N.F. e' la Blue Spring N.F. un posto stupendo dove e' possibile vedere liberi i Lamantini lungo in trail di poco piu' di un chilometro che costeggia il fiume.
Verso pranzo abbiamo deciso vosto che era a pochi km di tornare un po' a Daytona Beach, rituale foto al circuito automobilistico e via direttamente sulla spiaggia con l' auto ( 5 $ )
Nel pomeriggio abbiamo fatto l' altra N.F. la Wekiwa Spring State Park http://www.floridastateparks.org/wekiwasprings/ un altro posto veramente magnifico, silenzio, natura e grandi specchi d' acqua termale, sicuramente un posto da ritornarci.

Il giorno seguente siamo tornati agli Studios usufrundo del nostro biglietto unlimited ma purtroppo il sole e il caldo ha dato il via a quel meccanismo infernale chiamato turismo, tantissime persone, file e confusione, infatti allè' ora di pranzo siamo usciti dedicando visto che la temperatura era abbondantemente sopra gli 80 F il pomeriggio al sole e i bagni in piscina dell' hotel. Due note su questo albergo, Comfort Suite a Kissimmee uno stupendo hotel pulito, silenzioso, molto curato anche questo con connessione wireless gratuita in camera, una bellissima piscina e una comoda Jacuzzi hot tub dove siamo stati spaparanzati per gran parte del pomeriggio.
La sera lungo la 192 (West Irlo Bronson Hwy) e' un susseguirsi di locali, ristoranti e negozi aperti fino a tardi la scelta e' immensa, abbiamo optato per cena sempre al nostro affezionato Ponderosa Stekhouse.
Ultimo giorno
Mattina dedicata allo shopping presso il Premium Outlet Orlando http://www.premiumoutlets.com/outlets/outlet.asp?id=17 dove ho fatto man bassa di Levi's 501 a 37 dollari il paio, pomeriggio in piscina.
Ci siamo, e' arrivata l' ora del rientro, salutato Kissimmee abbiamo preso la Florida Turnpike e dopo meno di 4 ore siamo giunti all' autonoleggio (Dollar.com) riconsegnata l' auto siamo andati all' aeroporto e da li' via destinazione Milano.
Il volo e' stato molto tranquillo e veloce, addirittura e' durato 2 ore e 40 meno che all' andata.
Siamo tornati a casa gia' con la voglia di tornare negli Usa per il nostro 12o viaggio, la probabile data e' ottobre 2007 ma chissa' se la nostra voglia di Usa si fara' sentire prima...

Il fascino misterioso del Mozambico

Di Diego & Dany

Alba.
Che giorno è oggi?
Dove sono?
Qualche attimo di smarrimento poi realizzo, il Mozambico, anzi non ancora.
Siamo fermi sull’autobus dell’Intercape che da Nelspruit, dove ci ha imbarcato ieri notte, ci porterà fino a Maputo attraverso la frontiera Rossano Garcia dove per l’appunto adesso siamo.
Intorno a noi migliaia di persone che attendono l’apertura della frontiera che avverrà alle 6. Molti hanno le macchine stracariche di ogni cosa, da materassi a sedie di plastica, da biciclette a sacchi strapieni di vestiti.
Aspettiamo.
Finalmente lo “stuard” dell’autobus ci avvisa che è ora di scendere e ci indica in quali uffici dobbiamo entrare e in quale ordine.
Nessun problema, seppure abbiamo le facce ancora piene di sonno e gli uffici siano strapieni , non abbiamo nessuna difficoltà e facciamo il nostro iter burocratico senza intoppi ( paghiamo solo 12 rand a testa), anche perché il visto l’abbiamo fatto fare all’ambasciata mozambicana a Roma (speso 25€ a testa per visto più 8€ per spedizione passaporti e foto).
E’ arrivata l’ora di passare dall’altra parte e dobbiamo farlo a piedi, l’autobus ci aspetterà in Mozambico a un centinaio di metri.
Arriviamo tutti e sei davanti alle guardie che prendendo in mano il primo passaporto, lo guardano, ci guardano e dicono sorridendo“Italia, compion du mundo!” e noi ci mettiamo a cantare “po popopo popo po”, e ci fanno passare senza quasi fare altri controlli…però meglio che un visto!
Arrivati al pullman ci accorgiamo che se a noi è andato tutto liscio, diversamente è stato per il ns mezzo di trasporto:un camioncino che trasportava legno ha fatto una retromarcia nervosa e ha conficcato nel parabrezza una trave grossa come una gamba e ne ha lasciato infilzato una buona parte nel cristallo crepato…oggi aria condizionata gratis, con felicità del guidatore!
Finalmente risaliamo e ripariamo per Maputo.
E’ incredibile, avremo percorso solo qualche kilometro ma il panorama è diametralmente opposto:baracche il lamiera invece di ridenti ristorantini, paludi e sterpaglie invece di giardini ben curati, uomini in bicicletta e soprattutto a piedi invece di operai su pik-up…insomma l’AFRICA.
In un paio d’ore arriviamo a destinazione, MAPUTO e ci accorgiamo che sebbene non vediamo Town-ship come in Sudafrica, la periferia è veramente degradata mentre nel centro si alternano moderni palazzi con banche o uffici a casermoni decaduti e villette coloniali.
Arriviamo al capolinea alle 07:30, ritiriamo i bagagli e ci guardiamo un attimo intorno, l’atmosfera è nuova e ci elettrizza.
Veniamo subito circondati da gente che in cambio di pochi soldi ci vuole trovare una sistemazione per la notte..
Un omino grida “Fatima, Fatima!”… il ns albergo e lo seguiamo fino alla navetta che ci porterà a fare finalmente un riposino.
CENTRALLY LOCATED IN MAPUTO - Mao Tse Tung Ave, 1317
email: fatimas@tvcabo.co.mz
Phone: +258 (0) 82 4145730 - +258 (0) 82 3070870 Fax: (+) 258 1 300 305

La ns navetta è però una bagnarola in quanto furgoncino aperto sul retro così che ci caricano “armi e bagagli” sul cassone…almeno ci facciamo una panoramica della città senza filtro.
A un semaforo un motorino ci affianca e ci chiede dove andiamo e ci avverte che abbiamo una ruota a terra, noi gli diciamo che andiamo da Fatima… ma sì forse ci arrivate!
E ci arriviamo. Il viaggetto dura 15’ e già abbiamo capito che il mondo è cambiato: ridiamo e ci adattiamo.
Da fuori Fatima sembra un fortino con guardia alla porta, filo spinato, cani da guardia, cancello e doppio cancello, dentro sembra casa di mia nonna…divanetti disfatti, portacenere fatti di conchiglie, un portico con una mini cucina dove ognuno si può fare un the, basta che dopo lavi la tazza che ha usato e in generale un’atmosfera molto bohemienne. E’ un grande alloggio Pace e Amore…
Gigioniamo aspettando che qualcuno ci faccia vedere le camere, finalmente arriva un mozambico-jamaicano (solo per i rasta e l’erbetta che ipotizziamo non si faccia mai mancare) che ci fa scegliere tra camere con bagno privato con 4 posti letto (225 rand) o con bagno in comune (180 rand)…noi scegliamo quello con bagno privato mentre Raffa & Andrea B. , Jael & Andrea F. optano per l’altro.
Preso possesso della camera da qualche minuto sentiamo bussare…Jael e Andrea F. non hanno trovato di loro gradimento la camera (parure di reggiseno e mutandine attaccata alla maniglia della finestra) e decidiamo di dividere la camera…(speriamo sinceramente anche di risparmiare qualche euro dividendo)…non c’è problema, la camera è piccola, il bagno microscopico ma è solo per una notte!
Doccetta e poi in pista, pronti a scoprire il volto di questa città.
Ci incamminiamo per le strade in cerca di un bancomat, un telefono e un negozio di articoli video…chissà se saremo soddisfatti!
Troviamo il bancomat e ritiriamo metical (1€ = ±33 meticales) senza problemi.
Chiediamo di un centro commerciale e ce lo indicano a una ventina di minuti di cammino…benissimo in marcia!
Le strade sono strapiene di persone, in ogni angolo chioschetti vendono mandarini (che impareremo a conoscere bene) caramelle o biscotti, qua e là sul marciapiede vengono esposte mercanzie, da scarpe a batic, ogni cosa sia turistico che non.
Una cosa ci colpisce, siamo gli unici bianchi, ma qua sembra che non se ne curi nessuno!
Sotto il palazzo del centro commerciale c’è un’affollamento di venditori di souvenirs e tutti ci chiamano, ci tirano guarda, mira, buen precio! Come ci si aspetta in ogni buon mercato africano da Tunisi a Maputo.
Entrati nel centro commerciale è un altro mondo!
Pulizia, ordine e progresso, il cammino di un paese tra i più disastrati per uscire dal tunnel tra dislivelli sociali e controsensi.
Gironzoliamo, ma in effetti non ci sfizia niente, tutto troppo artefatto.
Usciamo e ormai è ora di pranzo.
Diego avvista con famelica lungimiranza un ristorantino dall’altra parte della piazza “PIRATES”
Si mangerà pesce, speriamo!
Il menù è molto accattivante soprattutto per i prezzi che non hanno nulla a che fare con il Sudafrica (e tantomeno con l’Italia) ma che scopriremo essere superiori ai prezzi mozambicani in genere ( paghiamo 27, 6 € a coppia).
Mangiamo da stare male e tutto molto buono.
Rientriamo nel centro commerciale per chiamare Delito, il nostro amico di Maputo conosciuto da amici di amici a Cape Town dove era in vacanza.
La sera Delito ci viene a prendere e ci porta a casa sua, ci fa conoscere la sua famiglia e altri amici.
L’atmosfera è surreale, sembra che ci conosciamo da sempre, comunichiamo un po’ in inglese un po’ in un portoghese fantasioso improvvisato da Diego e Raffaella.
Mangiamo insieme una cena semplice ma gustosa e ci facciamo spiegare qualcosa di questo paese misterioso di cui non esistono guide turistiche o altre dritte e in cui noi ci siamo tuffati senza avere quasi idea su cosa avremmo trovato.
La situazione in alcune zone è veramente drammatica, ma sul mare dove staremo noi non dovremmo avere sorprese, ne di malattie (malaria ecc.) ne di altra sorta.
Delito ci da anche il numero di alcuni suoi amici a Tofo (la ns prima tappa) e a Vilanculos (l’altra tappa) per avere appoggio nel caso ne avessimo bisogno o anche solo per avere dritte su dove dormire.
Sono veramente una famiglia fantastica , hanno passato la guerra ma sono di una dolcezza e di una gentilezza meravigliosa!
Dieci minuti prima eravamo estranei e ora siamo un famiglia..
Il loro amore ci rimarrà nel cuore per sempre, facendoci desiderare di poterli in un futuro riabbracciare…
Rientrati da Fatima prendiamo accordi per l’autobus che alle 5 della mattina ci porterà verso Tofo….Il tipo addetto alla gestione del Back pakers prova a fare il furbo facendoci pagare la camera da 4 posti letto 225 rand a coppia…tot.450r
Allora un po’ ci agitiamo... ci siamo privati della privacy e della libertà per pagare di più di quanto avremmo speso se fossimo stati ognuno in una camera…Qualcosa non torna!!!!Gli facciamo gentilmente notare che il listino prezzi alle sue spalle dice una stanza da 4 = 345rand lui dice che è sbagliato …non vogliamo avere problemi , dobbiamo ancora passarci la notte e subiamo e paghiamo ..ma in camera gli prometto tutta la pubblicità su internet più negativa possibile...
Sveglia all’alba e troviamo una busta infilata sotto la porta con un messaggio di scuse e con 105 rand che ci vengono restituiti : si scusa e ci restituisce i soldi???
Cosa è successo??
Le nostre ipotesi sono due anzi tre…1) la ragazza italiana che ha appena trasferito le sue valigie nella stanza del tipo ci ha messo una buona parola…
2)Andrea B che è stato l’ultimo di noi a parlagli a detto la frase magica che ha toccato il suo cuore..
3) uno di noi vedendo il nostro umore un po’ nero abbia simulato il tutto per renderci felici…
La verità non la sapremo mai…
Concludendo la mia opinione su Fatima è: informatevi e c’è sicuramente un’alternativa…non sono gli unici nella zona ..
La pulizia è proprio ridotta al minimo e in bagno ancora meno….e poi chiarite sempre tutto e magari fatevi scrivere la cosa pattuita a scanso di equivoci futuri…
Questo vale in tutto il mondo.

MERCOLEDI’ 16/08/2006

Alle 04:30 troviamo due taxi 300metical ad aspettarci, ci portano in quella che loro chiamano stazione ma è solo una tettoia all’aperto, con alle spalle un capannone…
Ancora una volta veniamo avvicinati a turno da locali…
Siamo un po’ diffidenti e prevenuti, alla fine capiamo che vogliono solo racimolare qualche soldo o aiutarci..
Ci dicono che l’autobus non partirà alle 5 ma alle 6 …Impareremo nei gg futuri la calma mozambicana .
Alle 6 apre, usando la fantasia, una sorta di biglietteria ..Paghiamo 640 mt a coppia con 50mt di bagaglio..
La stazione è quella degli autobus OLIVERAS che da lontano sembra un autobus bello , più che decente ma poi più ti avvicini lo vedi nella sua completezza e ti chiedi :perché ami viaggiare coi mezzi locali.
L’autobus ha almeno 20 anni ed è vissuto , molto vissuto..
Appena prima della partenza la stazione si è riempita di ogni genere di venditori, da quelli dell’acqua, del pane, mandarini , dentifrici, zuppe calde ecc..
Sono bellissime le donne nei loro colori , con i loro bambini fasciati dietro la schiena..
A quei meravigliosi bambini mancheranno sicuramente tante cose chi i bimbi occidentali hanno, ma non gli manca certo il contatto e l’amore materno…Hanno il meglio senza saperlo..
Vengono sballottati su e giù ogni volta che la loro mamma si china, si muove e loro ridono senza problema…
Oliveras per fortuna non è pienissimo, abbiamo circa tre posti per persona e viaggiamo comodi…
Le strade spesso non sono asfaltate, sono piene di buche.. attraversano tutti i paesini.
Non c’è molto nelle zone dove l’autobus si ferma e noi veniamo letteralmente circondati da donne con i loro bambini sulla schiena e con cesti sulla testa pieni di mandarini, banane ecc…o da ragazzini che vendono biscotti, bibite o frutta secca..
Visto che il viaggio è lungo approfittiamo anche noi di questo “negozio ambulante
Dal momento che i viaggi sono in media di tutta la giornata è probabile che si debba usufruire del bagno… ma non voglio soffermarmi troppo sulla descrizione.
Come consiglio cercate per tutto il tempo di essere stitici e per la pipì un luogo riparato è sufficiente..
Il bagno è una stanza buia illuminata solo da un finestrino dove tutti eliminano le loro scorie le quali si fermano dove vengono deposte perché non c’è acqua da tirare…il resto lo lascio alla vostra immaginazione..
Ma una cosa voglio chiarire: non sono certo questi piccoli disagi che mi bloccano o che mi fanno scappare da un paese…Serve spirito di adattamento...volersi tuffare nel loro mondo…e io rifarei tutto quello fatto in questo viaggio..
Arriviamo a INHAMBANE verso le 16:00, dove poi prenderemo un ciapas per Tofo.
Recuperiamo gli zaini che nel frattempo hanno subito una metamorfosi: assomigliano a dei sacchi impolverati, rossi e appiccicosi visto i sacchi di patate e ogni cosa possibile con cui sono venuti in contatto e in più l’autobus è pieno di fessure la povere rossa delle strade li ha rivestiti…
Siamo letteralmente assaliti da orde di ragazzini e taxista che di nuovo vogliono accompagnarci …la maggioranza grida da Fatima da fatima!!(no grazie rispondo io!)
PRAIA DO TOFO, INHAMBANE - MOÇAMBIQUE
Tel. +258 (0) 82 4145730 and +258 (0) 82 3070870 Fax: (+) 258 1 300305
Email: fatimas@tvcabo.co.mz
Siamo decisi ad avere una sistemazione migliore , giochiamo la carta “amico di Delito” telefoniamo a Nimberto e dopo dieci minuti facciamo la sua conoscenza..
Conosce il posto e sa a chi chiedere..
Ci accompagna a Tofo con il suo fuori strada pieno dei nostri zaini e quattro di noi lo seguono sul ciapas..
Alle 17:30 siamo al mare!
Ci sembra subito una zona molto tranquilla, nessuno si è sconvolto o agitato al nostro arrivo..
Come descrivervi Tofo: immaginate un T capovolta, voi arrivate dalla strada principale dove all’incrocio con la strada di sabbia si trovano delle baracche che fungono da negozi, da un lato c’è anche il mercato con frutta e verdura e poco più avanti c’è il mercato dell’artigianato locale.
Tofo è composto da una spiaggia lunghissima e rilassante, in riva alla spiaggia ci sono 2-3 resort nome che sicuramente rende più nel nome che nella realtà..e poi ci sono delle cassette singole , possiamo chiamarle anche villette per il loro standard,
sono molto semplici, essenziali ma ok!!
Nimberto ci trova la sistemazione in una delle villette in riva alla spiaggia , data in gestione a DONA MARIA e a suo marito.
La casa ha un salone enorme con cucina americana, con tutte le stoviglie, frigo e freezer, due camere da letto e il bagno..
Nel cortiletto esterno davanti alla case un portichetto con poltroncine in vimini e un pratino dietro la casa con tanto di filo per stendere e Barbecue..
Useremo tutto!
Visto che ci sono solo due camere Andrea & Jael si sacrificano molto generosamente e dormiranno in salotto su un materasso per terra per tutto il tempo..
La casa è essenziale ma pulita.
Dopo una bella e rigenerante doccia calda (doccia caldissima non proprio a norma di legge ha la resistenza per scaldare l’acqua dentro al doccione…) andiamo alla ricerca di qualcosa da mangiare …Poco più avanti c’è CASA BARRY

http://www.casabarry.com/

Un piccolo resort completo di tutto e sarà il nostro punto di riferimento per quel che riguarda il cibo. Ceniamo nella terrazza del suo ristorante :cibo ottimo e abbondante, prezzi normali non economicissimi (mangiando un tot paghiamo 450 rand in tot :17, 6 € a coppia).


GIOVEDI 17/08/2006

Giornata dedicata al relax , dobbiamo recuperare energie , dall’inizio della vacanza ci siamo sempre all’alba se non prima per riuscire a fare tutto , anche se vi devo confessare che poi alle 22:00 in media eravamo tutti cotti e si andava a letto, conciliando il sonno con una buona lettura, sonno che non tardava mai ad arrivare.
Ci svegliamo per le nove e andiamo a fare colazione da Casa Barry , ci sono ottime colazioni con una buona varietà di scelta a prezzi europei (10€ a coppia).
Ci concentriamo poi alla ricerca del Diving visto che i gg successivi sono dedicati all’immersioni.
All’interno di casa Barry c’è un diving Padi 5 stelle


TOFO SCUBA tel:+258 (0)232 9030 cell:+258(0)828 26014
email: tofoscuba@teledata.mz - www.tofoscuba.com


Ci fa un’ottima impressione, poi esattamente in fondo alla via dall’altra parte c’è un altro diving :sembra ugualmente buono, i prezzi sono simili , ma Casa Barry ci ispira più fiducia ed è veramente a due passi dal nostro alloggio!
Ritorniamo e prenotiamo per domani alle 10:30 lo snorkeling Safari per vedere lo SQUALO BALENA (250 rand a testa 29€ ) poi alle 13:30 abbiamo la prima immersione (costo circa 40€ ad immersione) e prenotiamo per le otto del gg successivo la 2° al MANTA REEF a 30mt di profondità per vedere le mante che si fanno pulire dai pesci addetti al lavaggio…tipo il lavaggio auto.
Per fare la 2° immersione visto che siamo tutti Open tranne la Raffa bisogna fare un’esame e pagare 40 rand per l’esame e altri 40 per il supplemento carburante, visto che il luogo è un po’ più lontano.
Intanto prenotiamo poi vedremo…
La cosa più importante è fatta, ora ci rilassiamo, facciamo il bucato e ci organizziamo per la cena: abbiamo deciso che cucineremo il pesce in casa , risparmiando e mangiando di più.
Diego riesce a comprare 4 kg di gamberi dai pescatori locali al prezzo tot di 300 mt circa 10€…altro che prezzo italiano e poi siamo certi che sono freschi..
Compriamo pomodori per il sugo, ananas, papaya, birra ecc…e ne viene fuori un’ottima cena e già pensiamo a quella di domani sera…
Abbiamo deciso di contraccambiare l’aiuto dato da Nimberto invitando lui e la moglie a cena da noi…


VENERDI’ 18/08/2006


Siamo carichi ed emozionati all’idea di aggiungere a tutti gli animali visti fin ora anche quelli marini…
Colazione da casa Barry …ne hanno una chiamata PADI..fatta di yogurt e muesly , ottima ed energizzante..
Alle 9:30 siamo al diving per sbrigare tutte le pratiche e compilare i moduli e trovare l’attrezzatura per l’immersione..
Sono una bella squadra e tutto si svolge velocemente.
Alle 10:30 partiamo.
Per prima cosa bisogna spingere in mare (e quando scrivo spingere intendo proprio spingere) il gommone arenato sulla sabbia, facendoti aiutare dal reflusso dell’onda.
Tutti devono spingere seguendo la tecnica già collaudata del diving.
E’ un po’ divertente!
Una volta in mare il gommone viene lanciato a tutta velocità o quasi..in alcuni casi voli letteralmente sull’ acqua con i relativi salti e atterraggi che ne seguono..
Io non amo Gardaland , non amo le giostre e non mi diverto per niente…sono l’unica pizza della compagnia…gli altri si divertono tantissimo.
Anche il mio stomaco non apprezza e inizia a segnalare la sua presenza..
In cosa consiste lo snorkeling safari?
Se l’avessi saputo non l’avrei fatto….
Si va in giro alla ricerca dello squalo c’è anche l’omino sulla torretta per facilitare l’avvistamento e una volta localizzato la tipa del diving (in questo caso Tania )urla: “Ora!”
Tutti si buttano in acqua dirigendosi freneticamente verso il luogo dove è stato visto…Un problemino c’è : l’animale non sta fermo e non ti aspetta, quindi di una ventina che siamo solo alcuni lo raggiungono..i più veloci e quelli con meno pare…
Io lo ammetto sono paurosa, ho la mia tecnica per scendere dal gommone, ho paura delle profondità e delle bestie cattive…e appena mi butto giù la prima volta, mi trovo una bella medusa davanti…il mondo si ferma in quel momento!
Ora il mio obbiettivo non è più vedere lo squalo ma evitare le meduse!
Il tutto è molto frenetico..ti butti…3-4 minuti alla ricerca dello squalo balena e poi risali , il gommone si sposta e tutto si ripete..
Ci ributtiamo ma io e Diego siamo troppo lenti e poi l’idea di andare sopra ad uno squalo di 6, 7 metri anche se innocuo un po’ ci blocca..
Alla terza possibilità io e Diego abbiamo gia rinunciato, io ho lo stomaco sotto sopra e Diego non è così sicuro di volerlo vedere…gli altri sono entusiasti…
Vediamo dal gommone lo squalo a pelo d’acqua, una manta bella grande e da lontano le balene che saltano…Raffaella si butta ma appena scesa urla e risale…una “medusina” con i filamenti blu lunghi un metro l’ha presa nel collo ed è rimasta nella muta…non sono attimi piacevoli per lei principalmente e per noi che l’aiutiamo.
Diego gli stacca i filamenti dal collo, urticandosi a sua volta una mano , poi gli versiamo dell’acqua (l’unica cosa che abbiamo…)
Io nel frattempo dondolata dalle acque ho provveduto a donare la mia colazione ai pesci, ,
Non vedo l’ora che tutto finisca.
Un’altra signora poco dopo segue il mio esempio...Che allegria!!
Si tuffano altre due volte e poi si torna a riva saltando sulle acque visto che il mare è un po’ mosso, anche se il ragazzo che guida è comunque bravo. Una volta vicini a riva ti dicono di tenerti ben stretto e lanciano il gommone verso la sabbia alla velocità massima..si arena di nuovo.
Rientriamo ed è gia ora di uscire per l’immersione vera, io non ho nessuna voglia:
tra il mal di mare e la mancanza di esperienza…(ho preso il brevetto a Giugno con Diego e Jael e a parte le immersioni per l’esame non ne ho fatte altre)
Tania capisce tutto ed è molto carina, incoraggiante e rassicurante..
Per prima cosa mi da una pastiglia contro il mal di mare e mi promette di essere la mia ombra.
Ok , bisogna rompere il ghiaccio anche per tutto quello che ho pagato per avere il brevetto.
Al diving troviamo tutta l’attrezzatura pronta solo da controllare e montare , su ogni pezzo c’è il ns nome. Sono un’ottimo diving.
Come prima esperienza all’estero è veramente ok!
Ci prepariamo, facciamo il brefing e Raffaella che per fortuna si è ripresa dall’incontro con la medusa, mi traduce visto che è tutto in inglese.
Ecco la storia che si ripete…Spingere il gommone in acqua ecc.
Una volta sul posto cercano il punto esatto con il gprs e il dive master scende con il filo e noi dietro.
Tania e un’altra ragazza controllano il gruppo…C’è un po’ di corrente e Tania mi aiuta.
Una volta sotto sono molto tranquilla e non ho più problemi, mi godo l’immersione anche se devo trovare ancora il giusto assetto.
Le acque di Tofo sono piene di vita…uno dei miei sogni si materializza a due metri da me:da una cavità esce una tartaruga enorme e mi nuota davanti scomparendo velocemente nel blu.
Sono affascinata da questi animali :enormi ma così agili in mare…ne avevo viste nel Borneo Malese a Sipadan facendo snorkeling , ma questa è la prima che la vedo in immersione.
Vediamo tanti pesci che non sto ad elencare, una bella immersione vegliata dai ragazzi del diving, man mano che finiamo l’aria iniziano a turno la risalita:il 1° è Diego che risale con l’altra ragazza del diving, poi più avanti sono io con altri due insieme a Tania egli ultimi con il ragazzo guida.
Sento ancora il mal di mare mentre faccio la sosta di sicurezza e mentre aspetto che vengano a recuperarci col gommone ma almeno non rimetto.
Sono felice di averla fatta, ma io e Diego decidiamo di prendere le cose con calma e rinunciamo al Manta reef per fare un’altra immersione tranquilla a 18 mt..seguendo la scuola SSI (prima fai almeno 12 immersioni e poi puoi prendere il brevetto per i 39 mt).Voglio farmi con calma la mia esperienza. Grazie a Tania per aver fatto il suo lavoro in modo eccellente!
Una volta a casa ci dividiamo i compiti, fare la spesa visto che questa sera abbiamo ospiti…Compriamo un trancio di barracuda da fare alla griglia e degli spaghetti da fare al sugo con i gamberi.
Ci gasiamo all’idea degli spaghetti cucinati da dei veri intenditori della pasta!!!
Bhe non comprate mai pasta all’estero a meno che non venga dall’Italia, puntate solo su spaghetti italiani o scegliete del riso….
Ne risulta un’attentato alla vita dei nostri ospiti più che invito a cena; i nostri spaghetti diventano una colla immangiabile facendo perdere di qualità all’ottimo sugo fatto da Diego.
Risolleviamo la cena con il pesce alla griglia e i gamberi saltati in padella.
Meno male che gli piace il pesce visto che sul posto non c’è molta scelta.
Ne esce una bella serata, comunicando in italiano, portoghese, spagnolo e un poco d’inglese.
Appena gli ospiti se ne vanno i miei amici iniziano a studiare per l’esame si domani in inglese, meno male che noi abbiamo cambiato idea…


SABATO 19/08/2006


Noi ci svegliamo con calma mentre il resto del gruppo parte presto per l’immersione al manta reef..tornano entusiasti mentre noi ci prepariamo per la ns delle 10:00.
Anche questa è bellissima, vediamo stelle marine bellissime e con colori meravigliosi.
Rientriamo cotti e affamati, finiamo tutto il cibo che abbiamo in casa perché domani mattina presto lasciamo Tofo direzione Villanculos…Facciamo un giro nel mercatino locale comprando qualche ricordo :è un mercato bello e poi ci pentiremo di non aver comprato molte più cose..
Contrattiamo per trovare un ciapas che alle sei ci porti a Inhambane .
Paghiamo il pernottamento alla Donna Maria che ogni gg passava a pulire la casa e a controllare che non avessimo bisogno di niente.
Consigliata!!!Paghiamo un totale di 75 € per 4 notti a coppia, meno di 10 € a notte a testa.. Per prenotare eccovi il numero di telefono :

DONA MARIA 258-25574943.

Per altre info su TOFO:
http://www.tofotravel.com/
www.tofo.co.za


DOMENICA 20/08/2006

Passando da Inhambane ci fermiamo a fare colazione da Nimberto e Grace per l’ultimo saluto:ci troviamo davanti una colazione pantagruelica e ci vergogniamo ancora di più della nostra cena passata…Magari se un gg verranno in Italia potremo contraccambiare il loro affetto…
Ci accompagnano al porticciolo dove loro ci dicono che c’è la barca per attraversare la baia e ritrovarci a Maxixe...noi cerchiamo ma non vediamo nessun traghetto…scrutiamo l’orizzonte ma nemmeno l’ombra…arrivati alla fine del molo…nascosta c’è una bagnarola (una barchetta ) usata dai pescatori gia stracolma di gente…Ancora una volta compiono un miracolo riescono a trovare una sistemazione per noi e nostri zaini.
Nessuno dei nostri famigliari s’immagina dove siamo finiti e quello che stiamo facendo…con la telecamera filmiamo il tutto anche se in modo discreto;non vogliamo mai attirare troppa attenzione.
Ridiamo per la situazione, siamo in un guscio di noce stracarico e galleggiamo. Ancora una volta il nostro spirito di adattamento ne esce rafforzato!
A Maxixe inconsapevolmente facciamo una scelta penosa: vediamo una piccola stazione di pulmini (ciapas) e senza indagare troppo sulle altre possibilità ci fermiamo alla “prima bancarella” (non fatelo mai forse c’è una scelta più favorevole poco più avanti…) C’è un ciapas vuoto che va a Villanculos , noi contrattiamo il prezzo e ci facciamo caricare gli zaini sul tetto del pulmino…ci sediamo comodi e qui alcuni di noi effettuano delle scelte tattiche sbagliate dovute all’inesperienza:
Andrea il più alto di noi va a sedersi nel sedile dietro così ha più spazio per le gambe poi a coppia due per ogni fila di sedili…Che bello un ciapas tutto per noi…
Ecco l’errore :il ciapas non parte come l’autobus ad un orario stabilito ma solo quando è pieno , anzi meglio dire stracolmo!!!
Poco più avanti c’è la vera stazione degli autobus Oliveras , informatevi!
Abbiamo atteso circa due ore prima della partenza e quando abbiamo osato protestare ci hanno offerto di partire solo per noi ma ad un prezzo raddoppiato e noi da indignati tirchi ci siamo rifiutati di passare per i soliti turisti da spennare…meglio soffrire come tutti!
Forse adesso molti di noi accetterebbero anche un prezzo triplicato!
Per non tirarla troppo per le lunghe, concludo dicendo che il ciapas aveva una capienza normale di sedici persone circa , mentre noi ci siamo ritrovati in venticinque più due bambini e due galli…durante la strada continuavano a far salire gente, non è possibile descrivere le posizioni assunte da alcuni viaggiatori, da veri contorsionisti…Andrea F si è ritrovato nel posto più infimo e più bloccato di tutti e non riusciva nemmeno a muovere un braccio….il viaggio è durato circa cinque ore…Come consiglio se vi capita di scegliere questo mezzo di trasporto:salite per ultimi o scegliete i posti dietro al guidatore…di solito c’è più spazio per i piedi, c’è il finestrino e quando la gente sale e scende è più facile che ogni tanto riusciate ad ottenere qualche centimetro prezioso di spazio!Lo dico per esperienza, in questo viaggio quello era il mio posto.
Abbiamo pagato questo giro “sull’inferno” 1200 metical come gruppo…una volta giunti a destinazione abbiamo tentato di pagare meno visto le condizione del viaggio ma ci hanno ricattato non consegnandoci gli zaini e ancora una volta abbiamo accettato le loro condizioni!
Siamo quasi tutti esausti, in piedi da prima delle sei, e questo viaggio non ci ha certo ricaricato…Appena scesi siamo di nuovo circondati da gruppi di ragazzini (li definirei senza offesa puzzolenti:non amano molto lavarsi e il deodorante…) Dovremmo esserci abituati al fatto di essere accerchiati da gente che ti tira la valigia per portarti in qualche luogo per dormire con il solo obbiettivo di ricevere qualche monetina per aver portato dei clienti….
Non so se per colpa della stanchezza o dell’ambiente questa volta siamo ancora di più sulla difensiva e non chiediamo e non accettiamo l’aiuto di nessuno….ci chiudiamo a formazione impala…Tutti in cerchio con gli zaini al centro!
Leggiamo quali B&B sono consigliati dalla Lonley Planet…
I ragazzi non demordono e continuano a dire un nome : ”BAOBAB BEACH”

http://www.baobabbeach.com/
082 7315420/023 82417
email baobabmoz@yahoo.

Un pò confusi e stressati mandiamo Diego e Andrea B in avanscoperta...inutile girare in sei trascinandoci “dietro donne, bambini e animali” o perdon trascinandoci dietro gli zaini non per niente leggeri…
Aspettiamo almeno un’ora, il sole inizia a tramontare, i ragazzini non allentano la presa e studiano ogni nostra mossa…vedono una biro e la vogliono..vedono una caramella e la chiedono ecc…ogni tanto credo si siano anche presi beffa di noi….infondo siamo sempre estranei nel loro mondo……
Da lontano vediamo sbucare un furgoncino con sopra Andrea e Diego…hanno trovato il luogo giusto e sono venuti a prenderci con il proprietario del B&B.
Un ragazzino ci prova : dice al tipo che è stato lui ad indicarci il suo nome, noi non amiamo le bugie e smentiamo tutto…per questa volta niente mancia…e che imparino a non gridare solo un nome ma a dare possibilità di scelta.
Il nome più famoso spesso non è mai la scelta migliore vedi Fatima!
Siamo da Josef & Tina ..una struttura nuova fatta da Josef inviato dalla comunità europea per sperimentare nuove colture in campo agricole.
Il lodge che si è costruito forse per arrotondare è una buona sistemazione
Ci sono nella casa tre camere da letto, un salotto enorme con tanto di televisione e divanetti e una cucina altrettanto grande completa di tutto ad uso degli ospiti.
Poi ci sono dei bungalow circolari con il tetto di paglia per dare un’atmosfera più semplice con bagno in comune….
C’è anche il ristorante bar dove servirti fino a notte tarda.

email : info@joseftina.com
www.joseftina.com
tel: +258 82 9652130
paghiamo 750 metical a coppia con colazione.

PER MAGGIORI INFO O TROVARE ALTERNATIVE POTETE RIVOLGERVI A:
Vilanculos Tourist Services Tel: 082 7642140 email margi@teledata.mz

Eccovi comunque altri indirizzi utili per eventuali alloggi:
http://www.smugglers.co.za/ 082 770 3720

Casa Rex
023 82048

www.casaguci.com
info@casaguci.com
00258 82 8686540

Blue Water
082 807 5750/082 7683400

LUNEDI’ 21/08/2006

Chiediamo a Josef , che si dimostra disponibile a soddisfare ogni nostro dubbio o curiosità, come fare per fare il giro delle isole…d’altronde siamo venuti fino a qui per vedere L’ARCIPELAGO DI BAZARUTO famoso come parco nazionale marino….
Nonostante il cielo nuvoloso prenotiamo tutta la giornata il giro in DOW (un altro guscio di noce con vela che per qualche forza misteriosa della natura anche se pieno di gente riesce a galleggiare e a muoversi).
E’ un mare meraviglioso, con colori stupendi , qualche foto riesce a rendergli giustizia…il mare è calmo e nonostante io sia fifona , no meglio dire previdente per natura…riesco anche a godermi il tragitto d’andata….nella barchetta come sedie ci sono solo delle asce di legno che l’attraversano e formano delle panche.
L’equipaggio è composto dal guidatore della barchetta e dal cuoco…incontriamo un pescatore di granchi che solitario e senza barca nuota nel mare infilzando tutti i granchi che incontra….il cuoco ne compra sei per un euro…(io mi rifiuto di mangiarlo…Non sono vegetariana ma nella mia mente solo pochi animali sono destinati alla morte…gli altri mi fanno pena e non riesco a mangiarli…i miei compagni d’avventura quando se li ritroveranno cotti alla griglia al contrario di me gli faranno una grande festa.
Proseguiamo il viaggio…alle undici facciamo una pausa di un’ora sulla prima isola ,
Benguerra; è praticamente la classica isola da cartolina: spiaggia lunghissima ed incontaminata di sabbia bianca con le palme alle spalle.
Girovaghiamo sull’isola e facciamo la conoscenza con due bambini che ci vogliono vendere il loro giocattolo, una barchetta a vela fatta da loro che fatta la dimostrazione galleggia e si muove pure col vento…prezzo 10 €.
Il problema non è il prezzo ma l’ingombro, riuscire a portarla in Italia senza romperla…
Gli regaliamo due magliette e un paio di bermuda…e ci facciamo pure una foto ricordo…
In quest’isola è pure possibile soggiornarvi perché hanno costruito un villaggio turistico ma logicamente i prezzi sono quelli turistici e per arrivare fin qui il prezzo non è nemmeno paragonabile con il nostro fai da tè!
Ripartiamo e alle 13:30 approdiamo sull’altra isola: Manguerra, sicuramente più adatta allo snorkeling…noi ci rilassiamo sulla spiaggia mentre il cuoco ci prepara il pranzo..
L’isola al momento è abitata solo da locali ma stanno costruendo degli alberghi , iniziano a deturpare questo paradiso…costruendo strutture turistiche in riva alla spiaggia senza tener conto del contesto dove si trovano….ok alberghi ma meno invadenti sarebbero stati più adatti al luogo….
C’è un gruppo di bambini meraviglioso che aspetta i soliti regali da noi turisti…e impariamo dopo, aspettano anche gli avanzi del nostro cibo e di poter leccare letteralmente le pentole e poi lavarle in mare…e riconsegnarle immacolate al cuoco!
I ragazzi si dedicano allo snorkeling e ci raccontano di pesci enormi e di una quantità di vita inimmaginabile, il tutto è di buon auspicio per le immersioni che speriamo di riuscire a fare.
Mangiamo riso con un buon sugo al pomodoro, pesce alla griglia, i poveri granchi e un’ottimo ananas…Io mi diverto a cibare una chioccia con i suoi pulcini che si sono adattati a mangiare praticamente di tutto…anche il pesce…ogni tanto mi sento un pò san Francesco…la protettrice degli animali…
Il tempo sta cambiando, scure nuvole si affacciano all’orizzonte…meglio prendere la via del ritorno…
Non voglio stressarvi raccontandovi di come non mi sia piaciuto ritrovarmi in un minuscolo guscio di noce in balia del mare mosso e del vento…dobbiamo seguire la corrente che almeno a mio parere ci porta sempre più lontano dalla riva….le onde in alcune occasioni entrano direttamente nella barchetta lavando chi è a tiro… altre volte siamo gli unici all’orizzonte e allora nella mia mente passano pensieri del tipo: “se ci rovesciamo nessuno si accorgerà della nostra assenza”.
Alcuni di noi ridono divertiti, io brontolo dicendo che non bisogna andare in giro in cerca di guai…ok l’avventura , ok lo spirito d’adattamento..ma c’è un limite a tutto.
Col senno di poi che non è stato così tragico ma io odio qualsiasi giostra che si muova…e quel giorno il mare aveva deciso di muoversi.
Alle 17:00 rientriamo e posso baciare la terra…abbiamo pagato l’escursione 1800 mt a coppia (circa 28€ a testa)..
Andiamo in giro cercando un diving affidabile per prenotare l’immersioni per il gg dopo…La lonley parla molto bene del AQUA NERA…telefoniamo ma è gia pieno..
Ci agitiamo un po’ perché avevamo deciso di stare solo un’altra notte e poi partire per il Sudafrica avvicinandoci al rientro per scongiurare eventuali imprevisti dell’ultimo minuto…C’è chi dice “possiamo dividerci, io voglio fare immersioni e mi fermo un gg di più”.Chi dice “io voglio vedere il Blide river canyon in Sudafrica e parto prima”.
Ma siamo un gruppo e alla fine ci veniamo tutti incontro e riusciamo a soddisfare i desideri di tutti…non ci dividiamo…decidiamo di rimanere un gg in più…con la promessa da parte di noi donne di alzarci alla mattina presto con la speranza di trovare un diving libero per il gg stesso…

MARTEDI’ 22/08/2006

Io e Jael partiamo alle sei per cercare un centro diving, ma non siamo in una zona molto turistica e come si è faticato per trovare un posto per dormire la stessa cosa , anzi diventa ancora più complicata per i centri diving…
Ne risulta però una buona occasione per vedere il sorgere del sole, fare qualche bella foto e fare una passeggiata rilassante sulla spiaggia, troviamo anche delle belle conchiglie….Una di queste con dentro ancora l’animaletto che si aggrapperà alla vita con tutte le sue forze e ancora di più... (i suoi tentativi di fuga e le mie suppliche per liberalo e donarlo al suo meraviglioso mare, non sono servite a nulla contro i suoi aguzzini di cui tacerò il nome (in nome dell’amicizia che ci lega!) ma la sua morte peserà sulle loro coscienze ogni volta che mostreranno le conchiglie raccolte in Mozambico!)
Lo so a voi non interessa niente... ma un diario è anche pieno di ricordi personali che si vogliono immortalare nel tempo.
Riprendo la via del racconto:Chiediamo ai locali e tutti ci mandano al diving del baobab beach…ecco la nostra destinazione:arriviamo che sta aprendo ma ci dicono che oggi non effettuano immersioni perché il gommone è rotto….Per domani hanno disponibilità!
Rientriamo e dopo colazione tutti e sei ritorniamo al centro per raccogliere maggiori info…Il centro è composto da Viki.Ben e il loro cane aski e qualche ragazzo di colore…non sembra malissimo e poi non abbiamo molta scelta…prenotiamo due immersioni per il gg dopo.

www.odysseadive.com

scubaben_uk@yahoo.co.uk
00258 82 7817130

Di nuovo una gg dedicata al relax e a qualche compera…nel centro del paese…c’è una postazione internet dove prenotiamo l’auto una volta arrivati in Sudafrica, qualcuno di noi ne approfitta per telefonare a casa…ecc.
C’è un mercato di prodotti locali…tutto molto caratteristico…e scopriamo che il sapone esiste anche da loro, lo vendono al pezzo e ne hanno di tanti tipi e con vari gusti…ma allora perché la maggioranza di loro non lo usa?
Telefoniamo all’amico di Delito e facciamo nel tardo pomeriggio la sua conoscenza…gli offriamo qualcosa da bere e ancora una volta ne approfittiamo per allargare la nostra conoscenza sulla zona…
Gli chiediamo informazioni sulla malaria…se esiste o sono solo esagerazioni….
Lui ne parla come se parlasse dell’influenza…è appena guarito da circa sei mesi e in media una volta all’anno la prende.
A noi un po’ di fifa ci viene…noi che su sei solo uno ha fatto la profilassi antimalarica…noi cinque siamo contrari…prima di partire ci siamo informati e abbiamo tratto questa conclusione:
non esiste un vero vaccino contro la malaria, ma solo una profilassi (il LARIAM) che viene passato dalla mutua e a detta di chi l’ha preso ha degli effetti collaterali notevoli (sospettano anche un caso di suicidio) specie su chi ha problemi di depressione o simili…per sei mesi devi assolutamente evitare una gravidanza…ecc…certo non è una cosa leggera e poi volendo la malaria te la becchi ugualmente…
Esiste poi un farmaco a pagamento 50 € a scatola: il MALARONE (gia il nome m’ispira molta fiducia) ma a detta di molti è più tollerabile.
Visto che niente ti assicura di non beccarla noi optiamo per la profilassi comportamentale.
Certo che sentire il tipo raccontarci di beccarla una volta all’anno qualche brividino ci passa per la schiena…ma ci consoliamo dicendo: noi siamo a rischio per 4 giorni , lui per una vita…le sue probabilità di essere punti sono certo maggiori, noi dormiamo in una casa di cemento con le zanzariere sul letto…lui in una capanna con il tetto di paglia .Auguri!!!!!
Certo che loro si meravigliano quando noi gli spieghiamo che in Italia è stata debellata da molto tempo…Incredibile, per loro è parte della vita…
Sono passati sei mesi dal nostro ritorno a casa e vi voglio rassicurare che nessuno di noi si è ammalato !!!
Di nuovo compriamo del pesce e Diego si cimenta per un buon pranzetto usufruendo anche delle spezie prese dall’orto di Josef e gli avanzi diventeranno anche la nostra cena.
Relax…

MERCOLEDI’ 23/08/2006

Alle otto ci presentiamo all’ODISSEA DIVING e partiamo poco dopo per l’immersione nell’isola di Bazaruto…la salita sul gommone è meno “traumatica”
di quella di Tofo….il mare è una tavola e ha dei colori meravigliosi, resi ancora più speciali dal giallo della sabbia che qua e l’ha affiora causa la bassa marea…
Mi rendo subito conto che questo diving ha sicuro qualche stella in meno…è più casereccio lo possiamo definire…sul gommne c’è solo la bionda Viki (con un po’ di puzza sotto il naso) e il ragazzo che guida il gommone.
Io subito mi chiedo “se lei scende e fa da guida davanti, chi sta dietro a controllare la fine del gruppo?” Risposta logica nessuno!
Chiedo subito a Raffaella (l’Advance del gruppo) di darmi un’occhiata nella discesa (mio grosso tallone d’Achille) mi sento più tranquilla, d’altronde il mio compagno è Diego ma anche lui come me è alla sua terza immersione ed è gia tanto se riesce a badare a se stesso...visto che non può contare sul mio aiuto…almeno nella fase di discesa..
Eccoci al momento cruciale, tutti in acqua: Viki si butta e con la corda fa strada…io non riesco a scendere ma Raffaella mi aiuta tirandomi letteralmente giù…dopo è ok…Viki va avanti per la sua strada non interessandosi minimamente del gruppo: potevamo anche essere rapiti da una piovra gigante uno dopo l’altro che lei se ne sarebbe accorta solo quando toccava a lei…non si è mai minimamente girata indietro a contarci o a farci il segno ok!
Stai tranquilla carina che una volta a terra ti consiglio a tutti i sub del mondo…
Il mare certo è meraviglioso anche in questa zona, non c’è il turismo di massa o lo sfruttamento commerciale a rovinarlo, almeno per il momento…
Diego come al solito finisce l’aria per primo e avvisa Viki ..lei lancia il pedanio e continua la sua immersione...Diego aspetta un suo segnale...e poi capisce che deve risalire da solo…Non mi viene assegnato nessun compagno che si curi di me...e attimi di panico passano per la mia testa...io non posso e non voglio risalire da sola…
Inizio a razionare l’aria per non finirla prima degli altri …per fortuna io e Andrea F la finiamo insieme e io mi affido completamente alla sua esperienza per la risalita e la sosta di sicurezza…tutto ok!
Facciamo la pausa fra un’immersione e l’altra sull’isola di Bazaruto.
Io sono vittima per l’ennesima volta del mio stomaco e mi sdraio sulla sabbia e non muovo nemmeno un passo, Jael è vittima del richiamo del sole e si sdraia per abbronzarsi un po’.
Gli altri vanno alla scoperta dell’isola…arrancano salendo in cima alla grande duna di sabbia che dà l’idea di ritrovarsi nel deserto, ma in cima si apre lo spettacolo del resto dell’isola:un insospettabile giardino pieno di alberi, palme e laghetti…da mozzare il fiato, mentre dall’altra parte i colori del mare, del cielo e della spiaggia disegnano uno spettacolo non meno emozionante!
Ma voglio tornare a parlare della “simpaticissima” Viki e del suo centro diving.
Nessuno si era preso la briga di avvisarci che avremmo passato la nostra pausa pranzo su un’isola deserta…altrimenti ci saremmo portati qualcosa di commestibile!
La biondina si mangia i suoi due panini, mentre noi soffriamo la fame.
Con tutto quello che ci hai fatto pagare le due immersioni non potevi passare ad ogni sub un pacchetto di qualcosa da mettere sotto i denti o due mandarini che al mercato locale non costano niente?
Spendiamo 630 rand a testa per le due immersioni + 60 rand per l’ingresso al parco, tot circa 80 € a testa.
La seconda immersione si rivela un po’ più deludente dal punto di vista marino, non vediamo un granchè, ma è pur sempre bello ritrovarsi dentro l’acquario e non sopra…siamo parte del mondo marino!
Rientriamo dopo le quindici, affamatissimi e ci fiondiamo al ristorante del Baobab Beach…niente male anche se sono un po’ lunghi nel servire…
Mangiamo chi pesce , chi carne io una pizza niente male…paghiamo 400 mt a coppia (12, 5€)
Alla sera ognuno prepara lo zaino per il trasferimento.
Abbiamo l’autobus del mitico OLIVERAS alle tre di mattina.
Prima di andare a dormire paghiamo Josef che oltre tutto si è pure offerto, o meglio non aveva molta scelta, di accompagnarci alla fermata dell’autobus a quell’ora assurda della notte, gratuitamente in cambio di una buona pubblicità su internet.
B&B consigliato!!
Paghiamo 4 notti 750 rand o 3000 metical che tradotti in € sono 23, 4 a notte a camera…volete forse qualcosa di meno? andate al Baobab Beach nella capanne di paglia , forse più romantiche ma certamente più in balia delle zanzare…

GIOVEDI’ 24/08/2006
Sveglia ad un‘orario assurdo e ancora una volta, giunti grazie al passaggio di Josef in una stazione degli autobus fantasma, ci mettiamo ad aspettare.
Subito qualcuno ci avvicina e ci dice che l’autobus è partito prima , altri che parte dopo due ore…che è meglio prendere quello all’altra fermata…noi un po’ dubitiamo ma non molliamo…capiamo dopo che sono tutti della concorrenza che vogliono accaparrarsi più clienti possibili, noi aspettiamo Oliveras…non lo tradiremo come abbiamo fatto all’andata per un ciapas qualsiasi…Certo se provate ad immaginarvi la scena:
Sono passate da poco le tre di notte, sei giovani bianchi tutti in cerchio con gli zaini al centro aspettano infreddoliti e mezzi assonati un’autobus che forse è gia partito o è in ritardo di un paio d’ore…non è una scena propriamente allegra….ma noi siamo sopravvissuti anche a questo!
Oliveras è arrivato verso le quattro e trenta e ha caricato i nostri zaini (gia pronti ad insudiciarsi per l’ennesima volta ) con i relativi proprietari…ancora una volta ci siamo appropriati di tutto lo spazio possibile.
Da quelle parti viene definito un’autobus di gran lusso , in Italia noi lo definiamo un catorcio da rottamare, ma in questo caso noi l’abbiamo “amato”, è arrivato e ci ha portato a destinazione…non facendoci stringere come sardine come nel ciapas e trattandoci come persone.
Il controllore dei biglietti aspetta di vederci tutti addormentati per poterci svegliare con la scusa di donarci la colazione…un mandarino a testa….e poi di nuovo tutti dormono…eccolo che torna per chiederci di controllare i biglietti che lui stesso ci ha fatto alla partenza…persona squisita e simpaticissima …Di nuovo le soste negli “autogril” ambulanti…e l’incontro con i loro bagni….
Siamo arrivati al punto di partenza del nostro viaggio in Mozambico cioè a Maputo alle diciannove di sera…un viaggio durato circa 14 ore per fare 400 km, fra buche, risate, foto, mandarini, libri, frutta secca, voli giu dal sedile causa una buca troppa profonda e le ottime sospensioni dell’autobus…
Viaggio pagato 900 mt (32.5€ a coppia).
Viaggio che rimarrà dentro di noi come il mare che abbiamo visto, i paesaggi e la gente che abbiamo conosciuto…

Questo è il racconto della nostra avventura in Mozambico, per conoscere un punto di vista meno tecnico, meno dettagliato ma che narra solo le sensazioni ed emozioni provate da Jael su questo meraviglioso paese potete leggerlo:

http://www.viaggierelax.it/viaggi/index.php?option=com_content&task=view&id=142&Itemid=15


Il giorno dopo prendiamo l’autobus da Maputo per Nespruit dell’Intercape…..Siamo di nuovo in Sudafrica!


Se avete bisogno di info non esitate a scriverci.